Questo mese il sindaco Coletta ha festeggiato i tre anni di mandato, facendo il punto sullo stato di salute della “macchina” amministrativa da lui guidata, che – parole sue – “per tornare a correre ha bisogno di una messa a punto del motore”. Sulla bontà dell’azione svolta in consiglio si pronunceranno gli elettori tra due anni, nel frattempo si può stilare una classifica su quanto i nostri consiglieri comunali siano stati presenti finora a Piazza del Popolo, tra sedute di consiglio e di commissioni consiliari. Per ogni presenza – che sia, appunto, una seduta di commissione di un’ora o un consiglio fiume di dodici – i consiglieri intascano un gettone di presenza di 92,96 euro, su cui il Comune deve versare un 8,5% di Irap. Costo totale della massima assise civica in questi tre anni: 1 milione di euro tondo tondo. Certo, il ‘guadagno’ non è paragonabile a quello dei colleghi in consiglio regionale. Facendo il consigliere comunale non si ‘campa’, dicono in molti. Dando uno sguardo alla classifica elaborata dal Caffè, in base agli importi liquidati mensilmente e messi nero su bianco nelle determine dirigenziali, non sembrerebbe però esattamente così. Quel che è certo è che, almeno stando alla denuncia dei redditi di tre anni fa, per alcuni i rimborsi presenza corrisposti dal Comune hanno avuto un impatto economico non trascurabile. Ad ogni modo, nella speciale classifica in divenire del Grand Prix dei consiglieri – rimanendo sulla scia della metafora “automobilistica” presa in prestito dal sindaco Coletta –, il primo posto spetta a Emanuele Di Russo di Lbc con 538 presenze tra commissioni e consigli. Al secondo posto Nicoletta Zuliani (Pd), al terzo Marina Aramini (Lbc). Ottavo il capogruppo di Lbc, Dario Bellini, con 438 gettoni. Fanalino di coda Giorgio Ialongo, capogruppo di Forza Italia nonché il più votato di tutta l’assise alle ultime amministrative, che ha collezionato solamente 32 presenze e un secco “zero” alla voce presenze in sedute di commissione. Ultima nel movimento di Coletta è Chiara Grenga con 264 (Gianni Rinaldi è consigliere solamente da settembre 2017, quando ha preso il posto del dimissionario Eugenio Lendaro). Sul fronte dei soldi incassati, non è sempre vero che chi è stato più presente ha avuto un rimborso più alto. Questo perché esiste un tetto mensile di 1.366,54 € che non può essere superato. Tradotto: dalla 15esima presenza mensile in poi, viene pagata tale cifra forfettaria e quindi tutte le sedute successive sono, in pratica, ‘gratis’. Facciamo dunque un esempio: se un consigliere A colleziona in un primo mese 20 presenze (1.366,54 €) e nel secondo 10 (929,6 €), facendo il computo dei due mesi, incasserà di meno rispetto ad un consigliere B che ha un bottino di 14 presenze (1.301,44 €) per ognuno dei due mesi considerati. C’è poi chi l’attività di consigliere l’ha sempre svolta gratuitamente, come Enrico Forte, a cui non spetta il gettone perché da due consililature è eletto in consiglio regionale e quindi già titolare di un’indennità fissa. Stessa cosa per Nicola Calandrini, diventato senatore lo scorso marzo, mantenendo però il ruolo di consigliere, che invece lascerà presto Matteo Adinolfi, fresco vincitore di una poltrona a Strasburgo.
Ialongo: il più votato, ma sempre assente in commissione
Giorgio Ialongo, consigliere comunale di opposizione, è maglia nera per il numero presenze in commissione: zero. Il numero si riferisce a tre anni di Governo Coletta: da giugno 2016 a luglio 2019. È sempre stato assente a tutte le riunioni dei consiglieri ed ha partecipato solamente a 32 consigli comunali. Ialongo, appartenente a Forza Italia, fu il consigliere più votato al tempo delle elezioni del 2016 in cui portò a casa ben 1.012 voti. Paradossale che poi si trovi in fondo alla classifica per presenze (e guadagni) stilata dal Caffè e relativa ai primi tre anni di amministrazione Coletta.
18/07/2019