Il ragazzo dileguatosi dopo l’accoltellamento è stato braccato nelle campagne di Cori ove veniva segnalata la sua posizione tramite localizzazione cellulare. Stremato,nelle prime ore della mattinata decideva di costituirsi raccontando di aver agito in un momento di rabbia accumulata di fronte alle ennesime vessazioni poste in essere dal compagno della madre nei confronti della stessa e della sorella convivente. Ha così confessato di aver maturato un odio profondo nei confronti dell’uomo definito violento e prevaricatore. Ciò negli anni lo aveva evidentemente anche spinto, lui particolarmente minuto fisicamente, ad accumulare strumenti quali coltelli, spade e tirapugni che venivano sequestrate.
In ragione dell’incensuratezza del ragazzo, della minore età,del difficile contesto subito e di alcune patologie fisiche lo si collocava in una struttura protetta per minori e lo si indagava per lesioni aggravate dall’uso di ami.