A guardare i numeri, l’inversione di tendenza sembrerebbe netta. I posti per il biennio 2020-2021 nei cosiddetti “centri di accoglienza straordinaria” (Cas) della provincia di Latina hanno subito una bella sforbiciata: ben 500 in meno. Questo stando alle unità messe a bando nelle tre gare espletate dalla Prefettura, le cui graduatorie provvisorie di aggiudicazione (due su tre) sono state pubblicate nei giorni scorsi. Sicuramente una buona notizia su quel fronte emergenziale dell’accoglienza – i Cas, per l’appunto – che con il tempo è diventata gestione ordinaria, facendo sì che quelle “strutture temporanee” per il transito da prima a seconda accoglienza, da sistema marginale, finissero effettivamente per rappresentare il maggiore ‘contenitore’ dell’accoglienza sul territorio italiano, compresa la provincia di Latina. Con buona pace di sindaci ed amministratori locali, che di “parcheggi per migranti” – come più di qualcuno ha definito i Cas – avrebbero fatto volentieri a meno, tanto è vero che molti negli ultimi anni hanno cercato di ridurne la presenza sul territorio con il potenziamento della seconda accoglienza e dei progetti di integrazione dell’oramai ex Sprar, andando a sfruttare la clausola di salvaguardia inserita tre anni fa nel Piano di ripartizione di rifugiati e richiedenti asilo. Tra i Comuni aderenti anche alcuni centri della provincia pontina – su tutti il capoluogo dove i Cas ospitano circa 700 soggetti – che ora vedono comunque ridotta la propria quota di migranti, nonostante il freno posto allo Sprar da quello che è stato ribattezzato “decreto Salvini”. Sono infatti 2500 i posti previsti nei Cas nella provincia per i prossimi due anni: circa il 17% in meno rispetto ai 3000 messi a bando nell’accordo quadro per il periodo che va da marzo 2018 a febbraio 2020. Una decurtazione di posti che riflette anche una riduzione della spesa, che si attesta a 72.381.325,00 euro per i due anni a fronte dei 76 milioni stanziati nella gara precedente. Ma quei quasi 4 milioni in meno non nascono solamente dal taglio del numero degli ospiti. Il primo decreto Sicurezza ha dato infatti una sforbiciata anche ai famosi 35 euro al giorno per migrante: nei bandi in questione, la base d’asta è di 18 euro per le singole unità abitative, 21,90 per le strutture fino a 50 posti, 23 per quelle fino a 300 posti. Costi peraltro scesi ulteriormente, visto che il criterio di aggiudicazione è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La svolta sui Cas, e in generale sull’accoglienza, potrebbe però produrre effetti non previsti. O almeno non previsti dal Viminale. La stima al ribasso, dettata dalla linea dura dei ‘ porti chiusi’, è fondata sulla drastica diminuzione dei migranti sbarcati sulle coste italiane (a luglio 2017 erano 119 mila, quest’anno dopo i primi sei mesi solo 3 mila), ma c’è da tener conto anche di altri due fattori: l’esclusione dei richiedenti asilo dalla seconda accoglienza, con il decreto Sicurezza destinata solamente a chi è già in possesso di un permesso umanitario o di asilo politico, e i paletti imposti sui requisiti di accesso alla protezione internazionale. Se sul primo punto sembra inevitabile un dirottamento nei Cas dei migranti già presenti sul territorio, riguardo il secondo resta dietro l’angolo il pericolo di zone d’irregolarità dettate dai cosiddetti ‘invisibili’, quei soggetti esclusi da qualsiasi forma di protezione, non compatibili nemmeno con i Cas e, vieppiù, non rimpatriabili. I prossimi mesi restituiranno un primo verdetto, anche sulla provincia di Latina, salita agli onori della cronaca nazionale per esempi virtuosi nel campo dell’accoglienza, come l’ex rete Sprar, ma anche per la mangiatoia dei Cas del sud pontino, da cui è scaturita la nota operazione “Dionea”.
LE COOP DELL’ACCOGLIENZA
Per la struttura da max 300 posti, l’aggiudicazione provvisoria è andata alla “Medihospes cooperativa sociale onlus”, grazie ad un ribasso del 2,61% sulla base d’asta, ovvero il costo giornaliero di ogni ospite. Nella graduatoria del bando per singole unità abitative (max 50 posti), invece, troviamo le coop: Il Quadrifoglio, Diaconia, Rti Il Grillo Parlante – L’Aquilone società cooperativa sociale, Arteinsieme, Alternata S.i.l.o.s., Aid Italia.
12/07/2019