Più di mille giorni di Coletta, pronto al mandato bis da Sindaco
«Scusate se mi sono accalorato un po’», ha detto ad un certo punto durante il suo lungo discorso. «Ma sono stufo di sentire e leggere falsità, illazioni di ogni tipo e insulti da una parte di comunità che riesce ad esprimere il dissenso solamente, appunto, con l’insulto». È un Damiano Coletta sulle barricate quello che si è presentato presso i giardini del Palazzo comunale per fare il punto con la cittadinanza sui suoi tre anni di mandato, festeggiati lo scorso 20 giugno. Parla di «narrazioni tossiche» il sindaco, che è apparso per certi versi provato dagli oltre mille giorni a Piazza del Popolo: «È una fatica enorme governare questa città – confessa – Ma a chi mi chiede se mi ricandiderei a sindaco, rispondo di sì». Il leader civico non nasconde gli errori commessi dalla sua squadra, «ma una cosa sono gli errori in malafede, frutto di un sistema a cui la città ha saputo dire ‘no’, e un conto sono gli errori frutto di una condotta sempre dalla parte delle regole». Utilizza toni che probabilmente non si sentivano dal 2016, vestendo i panni da pre-campagna elettorale e rispolverando la retorica, mai realmente riposta in soffitta, del «quelli di prima». Nelle quasi due ore di monologo è infatti ricorrente, quasi ridondante, il richiamo alla contrapposizione tra Lbc e le precedenti amministrazioni, tra legalità e illegalità; e ancora il riferimento a quel «sistema Latina», a quel «malaffare che si era infiltrato nella politica e che abbiamo fatto finta di non vedere», ai «faccendieri che ora sono fuori dal palazzo». E infine a una «situazione post-bellica» ereditata, alla carenza sia di risorse che di personale amministrativo. Le indagini della Procura e l’emergere di più di qualche zone d’ombra che ristagna ancora negli ingranaggi della macchina amministrativa gli hanno dato ragione. Ma governare significa anche andare oltre la costatazione e la denuncia del problema, e Coletta ci tiene a rivendicare i risultati ottenuti. “Abbiamo riportato la macchina amministrativa sui binari della legalità. Abbiamo detto stop a proroghe per contratti e concessioni e abbiamo deciso di fare le gare. Abbiamo, inoltre, approvato regolamenti di cui l’ente era sprovvisto. Non stiamo facendo debiti fuori bilancio che dovranno pagare le future generazioni”, ha scandito. Ma le istanze dei cittadini non sono poche, l’erba alta prolifera in ogni dove e le buche sulle strade non si contano più. Coletta, così, prova a dare una spiegazione a più di qualche sbavatura con una metafora: “Se una macchina non funziona per un guasto al motore, non è chi si può fare una semplice riverniciata alla carrozzeria ed è tutto a posto”. Insomma, erba alta e buche sarebbero questioni secondarie, quasi spicciole, rispetto a interventi che «hanno cambiato la storia della macchina amministrativa di questa città». Anche se poi quella macchina guidata da Coletta in alcuni frangenti si è mossa a singhiozzi, come dimostrano i ritardi in alcuni procedimenti chiave e un paio di finanziamenti persi per strada. Ma – rassicura il primo cittadino, aggiornando il suo famoso slogan – «il libro si cambia una pagina alla volta». «Stiamo facendo scelte coraggiose», aggiunge. «Una volta rimesso a punto il motore, la città acquisirà una sua identità, che si potrà vedere nei cinque anni successivi a questa prima fase». Una cosa sembra dunque chiara: Coletta proietta già lo sguardo alla prossima consiliatura e punta al mandato-bis.
CONTI PUBBLICI
Alla fine della fiera, la macchina amministrativa si muove se ci sono le risorse, in primis economiche. Ed ecco perché quello dei debiti fuori bilancio ereditati dalle precedenti amministrazioni è stato uno dei primi temi trattati da Coletta. «Molti soldi che potrebbero essere dirottati su servizi e manutenzione, li stiamo usando per pagare i debiti fuori bilancio derivanti da vecchi contenzioni», spiega fornendo qualche numero. «Per dare un’idea delle cifre, nel 2015 l’accantonamento al fondo rischi per contenzioso messo a bilancio ammontava solamente a 1 milione e 250 mila euro. Nel 2016 era di 3 milioni, 8 milioni nel 2017, 15 nel 2018».
VERDE&RIFIUTI
Sulla questione rifiuti si gioca invece la scommessa più importante dell’amministrazione Coletta. “Quella di Abc è stata una scelta coraggiosa che, una volta ottenuto il mutuo da 20 milioni dalla Cdp, pagherà». Poi però c’è l’inciviltà dei cittadini: «Abbiamo effettuato 70 multe per cattivo conferimento che hanno fruttato circa 20 mila euro». Soddisfazione per l’apertura dell’isola ecologica di via Massaro, velata rassegnazione invece sulla questione del verde: «Sicuramente abbiamo commesso degli errori nell’espletamento delle gare. Sebbene abbiamo aumentato la spesa a circa 850 mila euro, i soldi per avere l’erba di 8 mm in stile Wimbledon non ci sono». In questa direzione vanno «il regolamento dei beni comuni e i 15 patti di collaborazione per i quartieri stipulati».
STRADE&TRASPORTO PUBBLICO
Per le strade stracolme di buche la questione è molto simile a quella del verde: «Per riasfaltare 1 km di strada occorrono 150 mila euro. Abbiamo stanziato 5 milioni di euro e abbiamo risorse per rifare 15 km del manto stradale». Fronte trasporto pubblico: «Al netto di alcune agitazioni sindacali che stiamo cercando di risolvere, abbiamo messo fine a una lunga serie di proroghe ed ora abbiamo una flotta di autobus nuova e un servizio che funziona. Inoltre sono stati incassati 2 milioni di euro di biglietti con il nuovo gestore».
URBANISTICA
Vero e proprio nervo scoperto del capoluogo, dove resta ancora tutto fermo, o quasi. «Sul fronte della riproposizione dei piani particolareggiati annullati siamo stati un po’ lenti», ammette Coletta, giustificando i ritardi per la predisposizione della delibera di indirizzi e dell’Ufficio di piano, ad oggi ancora non attivo, con il fatto che, dopo il terremoto urbanistico abbattutosi su Latina tre anni fa, «a dirigenti e funzionari di quel settore trema la mano ogni qual volta debbono firmare un atto»
SCUOLA, CULTURA & SPORT
«Abbiamo informatizzato i servizi scolastici e, inoltre, faremo risparmiare 26 euro al mese a famiglia per le rette degli asili nido», sottolinea il sindaco, che si mostra soddisfatto anche sul versante degli eventi organizzati in regola e tramite avviso pubblico, per poi restare più cauto sulla spinosa questione del Teatro D’annunzio, ancora chiuso per lavori: «Sul Teatro non mi sbilancio più nell’annunciare una data di riapertura. È una struttura su cui non sono mai stati eseguiti lavori di manutenzione, ed è toccato farli a noi». Buio pesto, invece, sul tema delle concessioni degli impianti sportivi comunali, tra canoni non pagati e convenzioni mai stipulate, e per cui non c’è ancora un bando: «Abbiamo trovato una giungla», ha tuonato.
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