Dopo due anni passati nel disperato tentativo di rimettere ordine ai conti del Comune, l’amministrazione targata Mastrosanti alza bandiera bianca e con delibera di Giunta n. 113 dell’11 giugno scorso decide di ricorre all’articolo 243 bis del Tuel (Testo Unico degli Enti Locali), che in parole povere significa predissesto. La delibera, che dovrà essere approvata dal prossimo Consiglio comunale sancisce dunque che le casse comunali potranno risollevarsi solo attraverso un piano finanziario pluriennale di risanamento. Una procedura, questa che inevitabilmente si ripercuoterà per diversi anni su alcuni settori con il possibile aumento del costo di aliquote o tariffe dei tributi locali, anche se da Palazzo Marconi fanno sapere che queste, essendo già al tetto massimo non potranno aumentare oltre. Il servizio di smaltimento dei rifiuti dovrà, inoltre essere coperto con i proventi della tariffe, così pure i costi di gestione dei servizi a domanda individuale. L’ente sarà tenuto ad effettuare una revisione della spesa, indicando precisi obiettivi di riduzione della stessa e dovrà essere fatta una verifica relativa alla valutazione dei costi di tutti i servizi erogati e della situazione di tutti gli organismi e delle società partecipate e dei relativi costi ed oneri a carico de bilancio dell’Ente, che sarà soggetto a controlli centrali per la copertura dei servizi, assicurando la copertura di quelli a domanda individuale. Ottenuto l’ok dal Consiglio Comunale, entro il termine di 90 giorni il Comune dovrà quindi provvedere a deliberare il piano di riequilibrio della durata massima di 10 anni, che sarà sottoposto al vaglio della Corti dei Conti e del Mef (Ministero Economia e Finanza). Attraverso questo piano assistito dallo Stato, che può così anticipare risorse attingendo ad uno specifico fondo, il Fondo Rotativo potranno aumentare le entrate e diminuire le spese. Insomma, questa la procedura tecnica che, come detto sopra, non sarà indolore per i cittadini. “E’ la conferma della sconfitta della linea politico- amministrativa del sindaco e dà ragione alla nostra visione su quello che era necessario fare già da tempo- commenta con un duro manifesto la lista di opposizione Prima Frascati- Abbiamo buttato almeno due anni ed altri soldi inutilmente per i capricci e la vanità di una persona che pensava solo ad avere una vetrina dentro la quale specchiarsi. E ai cittadini chi ci pensava? Noi- si sottolinea- lo avevamo supplicato di farlo ancor prima decidesse di concorrere! C’è da augurarsi adesso che gli organi competenti consentano la procedura del pre dissesto, altrimenti sarà dissesto- prosegue il manifesto – Ma costui non ha ancora il coraggio di presentare le dimissioni che ci auguriamo che giungano in aula quando la delibera sarà portata all’attenzione del prossimo Consiglio comunale per l’approvazione definitiva del Rendiconto”. Va giù duro anche Emanuele Dessì, senatore del Movimento5Stelle “Può una città con più di 20 banche e con 7 ville rinascimentali sul suo territorio. Una città con due stazioni ferroviarie, sede di enti di ricerca di respiro nazionale ed europeo, sede della Banca d’Italia, una città con movimento culturale, scolastico e sportivo da capoluogo di provincia trovarsi con i propri “forzieri” desolatamente a secco? si chiede Dessì- Lo stato di pre dissesto dichiarato dall’amministrazione comunale del sindaco Mastrosanti dice esattamente questo e le conseguenze le pagano, non certo da oggi, tutti i cittadini- Quello che è oggi Frascati- aggiunge il senatore- è il frutto di amministratori malati di megalomania personale o di altri purtroppo mediocri, inadatti ed incapaci. Tanti passati nel nulla, fino all’attuale amministrazione che raccoglie drammaticamente tutti questi difetti in un solo gruppo. E nessuno si prende la responsabilità di dire “andiamo a casa”. Spero – conclude il senatore pentastellato – che questa lunga parentesi sia solo un brutto, bruttissimo sogno e che sia ancora possibile cambiare le cose”. Insomma, l’ora della verità sul passato, il presente e il futuro della città “perla” dei Castelli Romani è arrivata e per i frascatani questa è l’amara, unica realtà.
27/06/2019