“Questa che ho in mano è la tessera numero due, immaginate chi aveva la numero uno”. Ha esordito così Mimmo D’Amico, ex “vice” di Cittadini al Lavoro, che ieri sera ha presentato a Sabaudia una nuova associazione “Scegli Sabaudia” invitando esponenti dei principali partiti presenti in città “perché la politica – ha affermato D’Amico – non ci fa paura ma deve ripartire dal confronto democratico ed è nostra volontà quella di recuperare tutte quelle persone deluse impegnate nella scorsa campagna elettorale con molte capacità che la politica andrebbe a perdere. Anzi si rischia che queste persone non vadano nemmeno più a votare”. Il j’accuse di D’Amico all’attuale amministrazione è stato piuttosto duro, le persone da recuperare sono tutti ex candidati e attivisti del movimento civico che ha portato alla vittoria del sindaco Giada Gervasi, D’Amico compreso che ha deciso di lasciare il gruppo che aveva contributo a creare all’indomani della nomina degli assessori. Ed in sala, rimanendo in tema ieri c’era anche l’ex assessore Fabiana Marangoni e al tavolo di presentazione Francesco Carminati candidato con la Gervasi insieme a Marco Bertolissio invece ex consigliere della giunta Lucci. Per il Partito Democratico erano presenti Amedeo Bianchi e Rodolfo Carelli, Antonio Ciriello e Roberto Bordignon per la Lega, gli ex assessori della giunta Lucci Vincenzo Borrelli e Carla Marchionne, Maurizio Lucci, Temistocle Blemonte per Fratelli d’Italia, i consiglieri di Forza Italia Giovanni Secci e Renato Bianchi. Attraverso delle slide D’Amico ha toccato punto per punto le proposte disattese dall’attuale amministrazione in base al programma elettorale, dalla manutenzione ordinaria del verde alla città cardioprotetta, dall’assenza di informazioni su quanto è stato devoluto dai gettoni dei consiglieri alla gestione del servizio rifiuti. Tutto fermo come il famoso Pua o il piano dell’arredo urbano. “E siamo arrivati alla terza estate” ha commentato D’Amico dal quale non sono mancate critiche anche per l’aspetto della città, dalla scelta – poco felice secondo l’ex di Cittadini al lavoro – di illuminare la torre del palazzo civico di blu alla questione palme ormai inesistenti per assenza di interventi anti punteruolo rispetto a cui ha commentato: “almeno chiedessero scusa”. E cosa dire del Giocamare che ancora non parte? Ma in buona sostanza, ragionando solamente sulla politica D’Amico ha posto più volte l’accento su quella che secondo lui sarebbe una mancanza di democrazia all’interno dell’amministrazione Gervasi, che si reggerebbe più su figure per così dire “apicali” che sul confronto cosa che sempre secondo D’Amico emergerebbe bene nel corso dei consigli comunali facendo proprio attenzione agli interventi dei consiglieri. Ieri è stata presentata un’associazione ma il passo per arrivare ad un movimento civico per le prossime amministrative è breve, civici contro civici ed in mezzo il programma elettorale di Cittadini al lavoro un tempo condiviso e che ora potrebbe trasformarsi in un pericoloso boomerang.
22/06/2019