Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato il decreto di espulsione dal territorio nazionale a carico di Mounir Khazri, 38 anni, tunisino, finito nelle indagini sull’attentato terroristico ai mercatini di Natale di Berlino del dicembre 2016, dove rimasero uccise 12 persone, tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo.
Mounir è stato rintracciato nei pressi della moschea di Latina, dove negli ultimi giorni trascorreva gran parte del suo tempo, a seguito di un nuovo allontanamento dall’abitazione coniugale, probabilmente riconducibile all’eccessivo fanatismo religioso manifestato dell’uomo.
Nelle fasi della notifica del provvedimento all’interno dei locali dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Latina, Khazri ha dato in escandescenze e ha aggredito fisicamente e verbalmente gli operatori, tanto che un dipendente della Digos pontina ha dovuto fare ricorso alle cure mediche. L’uomo è stato già riportato in Tunisia.
Mounir Khazri era legato ad Anis Amri, l’autore della strage di Berlino e ucciso il 23 dicembre 2016 a Sesto San Giovanni (MI), nel corso di un conflitto a fuoco con la Polizia di Stato.
Ricostruendo la rete relazionale intessuta da Amri, che aveva vissuto ad Aprilia per diversi mesi, è emerso il ruolo di Khazri, vicino alla cellula che proteggeva Anis Amri in provincia di Latina, e del palestinese Abdel Salem Napulsi, che si stava addestrando per diventare terrorista e che nei giorni scorsi è stato condannato a 4 anni di reclusione nell’ambito dell’operazione Mosaico.
Mounir Khazri, insieme a Napulsi, sono stati anche coinvolti in contesti di criminalità comune in materia di stupefacenti che hanno portato, nel novembre del 2017, all’esecuzione di due ordinanze di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, nel corso delle quali è stata posto in sequestro, oltre ad un consistente quantitativo di eroina, anche un tablet sul quale sono ancora in corso accertamenti.
Intercettato al telefono con Napulsi, il 38enne tunisino ora espulso diceva di voler “tagliare la gola e i genitali agli infedeli” progettando anche attentati terroristici per conto dell’Isis sul territorio italiano.