«Ritengo che tale silenzio debba terminare e che si faccia chiarezza una volta per tutte su cosa ne sarà del progetto da 2,8 miliardi di euro e del finanziamento del Cipe da 470 milioni – spiega –.
È una storia ormai vecchia di 18 anni che deve necessariamente arrivare a conclusione.
L’ipotesi di dare priorità alla realizzazione della bretella Cisterna-Valmontone, mi trova assolutamente d’accordo. È necessario infatti dotare finalmente il territorio di un collegamento più agevole con l’autostrada. La bretella Cisterna-Valmontone in questo senso ci aprirebbe le porte dell’Europa facendo uscire il nostro territorio dall’isolamento in cui è collocato. Per questo è fondamentale realizzare questa opera, e farlo nel minor tempo possibile, senza ulteriori indugi».
Per quanto concerne la Roma-Latina, «il tema principale adesso è rendere la Pontina percorribile», aggiunge il senatore. «È del tutto evidente che la Pontina che c’è non va bene, per l’alta mole di traffico, per la condizione del manto stradale e della segnaletica, per i costanti e continui incidenti che congestionano il flusso delle auto e allungano oltre ogni accettabile ragione i tempi di percorrenza da Latina a Rome e viceversa.Se il precedente progetto, dato l’esito del percorso giudiziario, non ha più ragione di esistere, è bene che le istituzioni interessate, a partire da Regione Lazio e Ministero dei Trasporti, lo dicano chiaramente. Ma altrettanto chiaramente va detto quale soluzione si intende adottare: quale progetto sarà realizzato, con quali tempi e con quali soldi si opererà questo “allargamento” della Pontina. Lo stesso vale, a maggior ragione, per il collegamento della bretella Cisterna-Valmontone».
«È ora che la politica dia risposte chiare ed inequivocabili – conclude Nicola Calandrini –. Lo deve ai pendolari che ogni giorno vivono una strada pericolosa e teatro di incidenti quotidiani e lo deve alle imprese che da tempo reclamano infrastrutture per poter tornare ad investire sul territorio.
Sono già passati 18 anni di chiacchiere, adesso basta, ora è arrivato il momento di agire».