Per scoprire i risultati il sindaco aveva chiamato a raccolta i suoi già domenica sera presso la sede del comitato elettorale di via Roma a Terracina, dove dalle 22.30, si è rimasti sintonizzati sulle reti nazionali in attesa di conoscere i primi exit poll che davano il partito della Meloni tra il 5 e il 7%. In tanti si stringono attorno al primo cittadino visibilmente concentrato e consapevole di poter scrivere una pagina politica personale e cittadina importante: mai nella storia Terracina aveva eletto un proprio concittadino al Parlamento Europeo. Presenti consiglieri e assessori comunali, “compagni di viaggio” del sindaco. Chi non poteva mancare, tanto da arrivare in sede già prima dell’inizio dello scrutinio, il Senatore Nicola Calandrini, tra i principali sponsor di Procaccini. È la sfida nella sfida sul territorio locale a monopolizzare le prime ore di attesa. Un confronto consumato tra FdI e Lega combattuto colpo su colpo sull’onda dei dati provenienti dalle sezioni. Telefonate, perplessità, abbracci e la calca a ridosso dei cartelloni riepilogativi posizionati sulle pareti. Ci vuole l’una passata per avere il primo verdetto e far esultare Procaccini: il suo è il primo partito cittadino con il 35% delle preferenze superando di due punti percentuali il partito locale di Matteo Salvini. Il bottino che la città porta in dote al suo sindaco sfiora le 6000 preferenze, cifra importante che risente del confronto tra le due corazzate. “Questo obiettivo lo abbiamo raggiunto: a Terracina abbiamo vinto”, chiosa Procaccini al microfono dal palco davanti alla platea festante. “Ora è chiaro e sappiamo chi sarà l’avversario alle prossime sfide elettorali che ci attendono”.
Da qui in poi l’attenzione è tutta per i risultato europeo. Le indiscrezioni sono buone, le proiezioni pure con la possibilità di FdI di esprimerne due nella circoscrizione di centro. Un colpaccio per il partito della Meloni che nella circoscrizione centrale supera Forza Italia di oltre mezzo punto. La cautela è d’obbligo e i dati ufficiali del ministero si fanno attendere. Dagli smartphone arrivano i sussulti con gli ultimi aggiornamenti delle sezioni scrutinate. Di fatto Procaccini è sempre lì, in seconda posizione dietro la leader di partito Giorgia Meloni, candidata capolista in tutte le circoscrizioni per serrare i ranghi e risultare la motrice elettorale. Il suo intervento in diretta televisiva è accolto da un boato da stadio nella sede che convince il sindaco a rompere gli indugi e definire “possibile il sogno di eleggere un terracinese a un parlamento europeo”. Ma ci vuole tempo e bisogna aspettare l’indomani per verificare la consistenza del secondo posto (che significa elezione certa visto chi guida la comitiva) rispetto agli altri (veri) competitor con un solco divenuto incredibile: circa il doppio dei voti presi da chi insegue. Stamattina in piazza del Comune, nel cuore del centro storico, i sorrisi, gli abbracci tra il sindaco e i sostenitori non davano adito ad interpretazione. Le notizie ufficiose provenienti dalla capitale suonavano una sinfonia adorata per le orecchie del sindaco: il solco dei 25mila voti, pur potendosi limare, non è colmabile. Nel pomeriggio, solo qualche ora prima della conferenza stampa indetta da Procaccini per “commentare i risultati del voto”, l’assessore Barbara Cerilli su facebook si lascia andare ad un “manca solo l’ufficialità”. Una dichiarazione che descrive perfettamente la situazione perché di fatto, il sogno è diventato realtà: Nicola Procaccini è parlamentare europeo.