Il 18 maggio dell’anno scorso i quattro vennero arrestati con l’accusa di aver tormentato per quattro anni i due imprenditori. Misure cautelari disposte nell’ambito di un’inchiesta partita dopo che il 31 luglio 2016, i carabinieri intervennero in via Poggio Paradiso, a Pomezia, dove un imprenditore riferì loro di aver sentito esplodere dei colpi d’arma da fuoco contro la sua abitazione. Gli investigatori trovarono subito nei pressi di uno dei cancelli di accesso alla casa 28 bossoli calibro 223 Remington. L’imprenditore, impegnato nel campo delle energie alternative, denunciò inizialmente di non riuscire a dare una spiegazione dell’accaduto, ma poi pian piano iniziò a parlare, riferendo agli investigatori dei problemi suoi e di un suo socio in affari con la famiglia Gangemi di Aprilia, che avrebbe chiesto loro 25 milioni di euro a fronte di un prestito di 13 milioni. Parlò di grossi acquisti di prodotti di elettronica fatti all’estero utilizzando capitali di soci occulti, appartenenti a contesti malavitosi, poi rivenduti in Italia alle catene di distribuzione commerciale, e sottolineò che il gesto intimidatorio era probabilmente opera dei Gangemi. Riferì di un primo attentato nel 2014 ai danni del suo socio in via Cagliari, ad Aprilia. E aggiunse che i Gangemi avevano iniziato a minacciare anche lui e che a nulla era servito aver versato loro ingenti somme. Specificò infine che ignoti lanciarono nel giardino della sua abitazione, a Torvaianica, due bombe, e che aveva saputo che l’attentato era opera di Forniti. Ora il processo davanti al Tribunale di Velletri.
Vittime tra Pomezia, Aprilia e Anzio
Imprenditori strozzati, quattro persone a processo (anche con l’accusa di mafia)
Tutti a giudizio. E pure con l’accusa di mafia. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Tamara De Amicis, ha disposto un processo per i quattro imputati accusati di estorsione, usura e di aver compiuto attentati con ordigni da guerra, agendo con modalità mafiose, ai danni di due imprenditori di Aprilia e Pomezia. Un procedimento che vede imputati Sergio e Giampiero Gangemi, calabresi trapiantati da tempo ad Aprilia, Patrizio Forniti, di Anzio, e Mirko Morgani, di Latina.
24/05/2019
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