La disponibilità dimostrata ad Ama già lo scorso 26 aprile ad accogliere nuovi quantitativi di rifiuti era legata all’individuazione, da parte della regione, di nuovi siti in cui poter conferire gli scarti di lavorazione degli impianti di trattamento meccanico biologico, come Rida. La Regione ha fatto di nuovo finta di nulla e ora Rida ha dimezzato i rifiuti che accoglierà da Ama: passerà da 460 tonnellate circa di rifiuti trattati e smaltiti al giorno a 230 che verranno lasciate ad Ama.
«Rida Ambiente ha sempre sopperito alle numerose carenze del ciclo dei rifiuti laziale, spesso derivanti proprio da questa mancanza di pianificazione – scrive la società apriliana ad Ama –. Abbiamo sopperito alle criticità di Bracciano Ambiente, Lazio Ambiente, Pontina Ambiente, Ecologia Viterbo, Ama (Salario e Rocca Cencia) con sempre maggiori difficoltà dovute alla mancata pianificazione dei flussi. Sia quindi la Regione Lazio, come la legge prevede, a coordinare le disponibilità di questo impianto e non soggetti terzi – privi di alcun potere decisionale formale – a determinare quali e quante disponibilità dobbiamo mettere a servizio dell’ennesima emergenza».
La Regione, a sua volta, ha scaricato le responsabilità su Ama: “La Regione, anche in questa ennesima fase di criticità nella gestione dei rifiuti a Roma e nonostante la mancanza da tempo di una interlocuzione politica e amministrativa, ha messo a disposizione degli operatori che si sono fatti avanti per supportare Ama nel periodo estivo la lista dei siti dove è possibile andare a smaltire i rifiuti di Roma trattati nel Lazio. Tale lista è stata inviata anche ad Ama. Adesso è Ama che deve accordarsi con i vari operatori per il trattamento”.