«Lei è proprio bella». Poi all’improvviso le rifila un bacio. La donna, ancora stordita dal dopo tac rimane senza fiato, sorpresa. Un tecnico radiologo in un ambulatorio dell’Asl Roma 2 collegato all’ospedale Sandro Pertini, è paralizzata. Stenta a credere a quello che è appena accaduto. L’uomo si allontana, passa un altro collega, ma la paziente terrorizzata non dice nulla. Stordita, con la flebo ancora inserita, atIndaga la Procura tende una decina di minuti. Interminabili secondi. Alla fine le viene estratto l’ago e fila via. È un nuovo caso di abuso che si consuma nella sanità pubblica romana. Lo specialista adesso è indagato per violenza sessuale dal pubblico ministero Stefano Pizza. La procura si prepara a chiudere le indagini. È un’inchiesta delicata, anche perché la vittima non decide di denunciare subito il tecnico radiologo. Passa almeno un mese, dal 31 ottobre del 2018 il giorno in cui si era verificato l’episodio più grave. Non dice nulla nemmeno al marito. Vuole dimenticare. Invece il tecnico radiologo non si dimentica di lei. Dopo una settimana è lui a farsi vivo. Acquisisce il numero di cellulare della paziente dalla cartella clinica ed inizia così una lenta persecuzione. Le invia decine di sms e altri messaggi su Messanger. La donna non risponde, ma alla fine, esausta e spaventata, decide di denunciare lo sconosciuto alle forze dell’ordine. Gli investigatori acquisiscono il materiale: le chat soprattutto, e inviano gli atti a piazzale Clodio.
20/05/2019