Poi l’amarezza: «Purtroppo siamo punto a capo con il problema impianti, nonostante quanto previsto nei programmi elettorali per il settore sportivo della città. Sono deluso ed amareggiato poiché abbiamo conquistato sul campo la categoria di Serie A, un capitale sportivo e sociale per l’intera città di Aprilia, un patrimonio culturale per l’appartenenza allo sport del volley femminile, che oggi rappresenta il primo sport nazionale dopo il calcio. Altresì viene a mancare il punto di riferimento per le centinaia, se non migliaia, di atleti della provincia di Latina. Siamo società sportive e già investiamo molto per far praticare lo sport a tantissimi ragazzi e ragazze e dare loro la possibilità di seguire il sogno agonistico. Non possiamo risolvere noi l’impiantistica sportiva della città, visto che già investiamo per far fare sport ad oltre 1.000 iscritti, in una struttura in affitto dal Comune in continua manutenzione e già con un progetto di riqualificazione in essere, comunque insufficiente per le esigenze sportive del nostro territorio».
La Giò Volley non rischia e riparte dalla Serie B: B1 o B2 progetto giovani, dipenderà dalle decisioni che verranno prese dal Direttivo societario. «Resteremo in campo e daremo battaglia affinché Aprilia abbia un Palazzetto pubblico – ha aggiunto il presidente della Giò Volley – nel vero senso della parola, opportunamente conformato e attrezzato, destinato alla pratica di più attività sportive e che possa ospitare gli eventi nazionali. Non solo, ma anche come investimento sociale per il territorio, dove le società sportive potranno usufruirne come campo gara, per dare la possibilità agli abitanti della città di poter assistere agli eventi sportivi a condizioni agevolate. Questo per il bene che vogliamo alla nostra Città, allo sport ed ai tantissimi giovani che non meritano di abbandonare la possibilità di fare sport agonistico ad Aprilia».