Il caso riguarda la commissione di 29 centesimi che l’applicazione per smartphone EasyPark applica sul pagamento della sosta. EasyPark è solo una della app disponibili, a Pomezia, per pagare telematicamente l’importo relativo alle strisce blu: ci sono anche Orange Parking e MyCicero, e nessuna di queste ultime prevede la commissione.
«Successivamente – si legge nell’istanza inviata da Lega Consumatori all’Antitrust – l’amministrazione è stata costretta a precisare che è possibile effettuare il pagamento anche utilizzando la vecchia applicazione Orange Parking, che non prevede alcuna spesa. È opportuno segnalare che sui parcometri è presente esclusivamente l’adesivo che pubblicizza, in bella mostra, l’applicazione EasyPark che prevede invece un costo extra per il pagamento avvantaggiando in maniera ingiusta un operato commerciale, quello che fa capo all’applicazione EasyPark». La conseguenza è presto detta: «In assenza di indicazioni o comunicazioni evidenti da parte dell’amministrazione – continua Lega Consumatori – molti cittadini hanno presunto che si trattasse dell’applicazione da usare per pagare la sosta inconsapevoli del fatto che la nuova applicazione EasyPark, applica ad ogni pagamento una commissione a carico dell’utilizzatore che, per una sosta di un’ora, ammonta a 0,29 €. Quindi, sostando un’ora e pagando tramite EasyPark, il cittadino spende 1,29 € anziché 1,00».
Al Garante della Concorrenza l’associazione che tutela i consumatori chiede tre cose: «inibire gli atti di pubblicità ingannevole descritti»; «disporre la pubblicazione della pronuncia e di apposita dichiarazione rettificativa a carico dell’operatore pubblicitario»; «irrogare, tenuto conto della gravità e della durata della violazione, le sanzioni pecuniarie previste ai sensi dell’art. 27 del d.lgs. n. 206/2005». Sarà l’Antitrust a decidere se avviare un’istruttoria e, nel caso in cui venissero effettivamente ravvisati gli estremi di una pratica commerciale scorretta, a individuare il responsabile.