Un’altra sventura accaduta alla coalizione ha fatto poi traboccare il vaso portando a galla alcuni dubbi. La candidata Ballico, pochi giorni dopo dal furto, ha denunciato la scomparsa del suo computer portatile che si trovava all’interno della sua auto; successivamente si è accorta che il nottolino della portiera era stato chiaramente forzato. Il computer personale della candidata conteneva documenti di ogni tipo, dalle buste paga alle denunce dei redditi fino alle foto di famiglia. Dopo le due relative denunce, la coalizione ha iniziato a ricevere ricatti per il ritiro della candidatura della Ballico. Sulla bocca di candidati e non, circolavano voci circa l’esistenza di rivelazioni bomba che avrebbero potuto compromettere la campagna elettorale della coalizione di centrodestra. Inoltre, molti esponenti di Lega e Fratelli d’Italia sono stati informati circa la presenza di un plico contenente documenti compromettenti sulla candidata che le avrebbe di certo fatto perdere la possibilità di vincere a queste elezioni. “Tutto quanto accaduto e raccontato non è un gossip rosa – ha sostenuto la Ballico durante una conferenza stampa del 15 maggio scorso – questo è un atto intimidatorio, che normalmente viene utilizzato dalla mafia e dalla criminalità organizzata, per convincere coloro che non accettano di piegarsi alle loro regole”.
Elisabetta Di Cicco