La recente sentenza dell’8 maggio è stata preceduta da una prima sentenza del Tar Lazio del 6 marzo, con la quale è stata ripristinata la possibilità, per la sola Ryanair, di far atterrare i voli in ritardo anche durante le ore di chiusura notturna dell’aeroporto. Mentre, con una successiva sentenza del 17 aprile, il Tar Lazio ha permesso a Ryanair di inserirsi anche nel ricorso presentato da Aeroporti di Roma contro il Decreto del Ministro Costa e tuttora in corso.
“Ma le nuove rotte, alle quali ha dato credito il Tar, non sono affatto migliorative per i cittadini. I dati di cui disponiamo, che sono quelli pubblicati ogni mese dall’Arpa, mostrano che la media dei LAeq (misura del rumore in ambiente urbano) è peggiorata di giorno nelle centraline Ciampino 2, Marino 1 e nella centralina Roma 2 (sia di giorno che di notte)”.
In sperimentazione dal 3 gennaio 2019, le nuove rotte di decollo hanno già suscitato vivaci proteste, da parte dei cittadini di Santa Maria delle Mole (frazione di Marino), che si sono visti riportare sopra le loro teste tutti i decolli. Con l’aggravante di un rumore ancora maggiore, dato che gli aerei si devono alzare più rapidamente. “Dal 2010 le rotte sono già state cambiate 5 volte, ma non ci sono rotte di uscita silenziose da questo aeroporto. L’unica via per ridurre il rumore è ridurre il numero dei voli”, conclude il Comitato.