12.724.068 €
Il Budget 2018 per prestazioni specialistiche erogate da strutture accreditate di Latina su cui dovrebbe essere applicato un taglio del 6% per il 2019-2020
18.471.025 €
Il Budget 2018 per prestazioni specialistiche erogate da strutture accreditate della asl roma 6 su cui potrebbe essere applicato un taglio del 6%
A spiegarcelo è Giuseppe Melis, ordinario di Diritto tributario alla Luiss nonché consulente giuridico di Federlazio, che per conto Ursap, la sigla sindacale della sanità privata di Federlazio, ha curato le osservazioni circa la riduzione forfettaria del 6% che interesserà i budget 2019-2020 per la specialistica. I nuovi tagli sarebbero doppi rispetto a quelli dello scorso biennio, che erano del 3,5% sul budget precedente. “Questo perché nell’ultimo biennio le strutture accreditate hanno registrato un ulteriore aumento della spesa per dialisi e radioterapia – continua Melis –. Così la Regione, dovendo definire il budget per i prossimi anni, per rientrare nei 365 milioni da destinare ai privati, ridurrebbe le somme imputate al capitolo della specialistica dei centri convenzionati”. Già, perché con un tetto di spesa unico, se aggiungi da un lato, devi togliere dall’altro. Il -6% va calcolato sul budget precedente, dunque togliendo la percentuale all’importo regionale del 2017-2018, che era di 290.588.000 euro: come risultato, ci sarebbero 17 milioni e mezzo in meno l’anno per i prossimi due anni. Per Latina, dove nel 2018 sono stati spesi 12.724.068 euro, si parla di quasi 750 mila già per il 2019 che volerebbero via dai bilanci delle strutture. La tagliola dell’ente regionale produrrebbe dunque due effetti. Il primo, diretto: avendo a disposizione meno fondi, le strutture accreditate dovrebbero ridurre le prestazioni in convenzione. Il secondo, indiretto: meno esami prenotabili presso centri convenzionati è uno scenario che sposta l’utenza verso gli ospedali pubblici oppure verso le già intasate liste d’attesa. “Insomma, una politica che è tutto il contrario di quella che dovrebbe essere la strategia per abbattere i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie”, conclude il docente. La firma del decreto dovrebbe arriva entro la fine di maggio, ma le organizzazioni di categoria chiedono a gran voce che sia rivista, già per l’anno in corso, la percentuale dei tagli. Al momento non è chiaro se questa riduzione, eventualmente approvata, andrà a vantaggio della sanità pubblica o se si tratterà di un taglio finalizzato solo al risparmio.