OMBRE SI ALLUNGANO SULL’ARENA CALCISTICA
Vedi i pareri obbligatori, anche se non vincolanti, di determinate commissioni municipali evitate in favore di altre, convocazioni domenicali, l’imposizione di procedure d’urgenza. E, nei passaggi chiave, con l’assedio di Marcello De Vito, il presidente dell’Assemblea Capitolina finito in manette per corruzione nella retata del 20 marzo per essersi messo al servizio di Parnasi. Il costruttore, infatti, entro il 15 giugno 2017 (data ultima) doveva presentare valutazioni che gli permettessero di superare la chiusura della conferenze dei servizi, invece, porta direttamente l’asso, che lo blinda, ossia la delibera comunale che approva il nuovo progetto.
IL M5S CONFERMA LA PUBBLICA UTILITÀ
Si parte il 6 giugno 2017 quando la giunta comunale protocolla la decisione di confermare la dichiarazione di pubblico interesse allo proposta di realizzazione del nuovo stadio a Tor di Valle. Sono due i Municipi interessati. Ma in Campidoglio chiedono il parere del consiglio municipale solo al IX, all’Eur, evitando l’XI, Maroni. A sollecitarlo è l’assessore comunale all’Urbanistica Luca Montuori che fissa dei termini di urgenza per il voto del consiglio municipale. I tempi sono di venti giorni che l’assessore taglia ulteriormente, giustificando l’urgenza con il termine ultimo del 14 giugno utile per l’approvazione della delibera Raggi.
LA PALLA PASSA A FRONGIA
Occorreva però prima il pronunciamento della Commissione urbanistica municipale, competente per materia. Che sarebbe dovuta essere quella urbanistica, invece, evitata, in favore di quella della Commissione Sport. Forse perché la commissione urbanistica si era già espressa in maniera negativa nel novembre 2016, anche con dichiarazioni di Paolo Mancuso, il presidente, poi uscito dal M5S. Quindi vota la Commissione Sport il 9 giugno. La dichiarazione sul pubblico interesse del consiglio municipale invece arriverà l’11 giugno, con l’irrituale convocazione di domenica, dopo uno slittamento. In molti notano anche la presenza del presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito. A lui il progetto sta a cuore. Nei giorni cruciali ed esattamente il 15 giugno 2017 cade anche il vincolo del ministero dei beni culturali sulla tribuna dell’ex ippodromo da abbattere per far spazio allo stadio. E che poi ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati per corruzione del sovrintendente Francesco Prosperetti.
IN ARRIVO SUPPLEMENTI DI INDAGINE
Anche questo filone giudiziario nasce dalla denuncia del “Tavolo della libera urbanistica”, un’associazione per la tutela del territorio, ed in particolare dalla opposizione alla richiesta di archiviazione depositato dall’avvocato Edoardo Mobrici e appena accolta dal gip Costantino De Robbio che ha ritrasmesso gli atti alla procura. Non a caso il Gip ha ordinato un supplemento di indagini con l’indicazione esplicita di sentire Paolo Mancuso (ex M5S), il presidente della Commissione Urbanistica del IX Municipio. E di un componente della Commissione Sport, Paolo Barros (M5S). Che proprio ora hanno rivelato una riunione organizzata il giorno prima del voto domenicale in casa del presidente del Municipio, Dario D’Innocenti, in presenza della sindaca Virginia Raggi.