Non è solamente la Capitale d’Italia a soffrire nel comparto ambientale per la mancanza di una discarica di servizio e di quella impiantistica, atta a chiudere virtuosamente il ciclo dei rifiuti. In un contesto di generalizzata assenza di piena operatività del piano regionale in materia, anche gli altri comuni del territorio sono costretti a ragionare nell’emergenza, affrontando le varie problematiche volta per volta. Di esempi ai Castelli Romani ce ne sono numerosi: uno è rappresentato dal Comune di Castel Gandolfo, guidato dalla prima cittadina in quota Partito Democratico, Milvia Monachesi. Ebbene, gli uffici comunali, con apposita determinazione dirigenziale, recentemente hanno dato l’ok affinché il municipio possa procedere all’affidamento del servizio di smaltimento della frazione organica di una particolare tipologia di rifiuti gandolfini alla “Rida Ambiente” di Aprilia, società in provincia di Latina che si occupa del trattamento delle immondizie. Una scelta quasi obbligata, dettata dall’urgenza del momento: “Alla data odierna – si legge non a caso sul documento municipale – gli impianti presenti nella Regione Lazio risultano chiusi o saturi” e “il problema dello smaltimento della frazione organica sta provocando pesanti ripercussioni igienico-sanitarie nei Comuni del Lazio”. Per questa ragione, “considerato che la Regione Lazio ha autorizzato la Rida Ambiente Srl a raccogliere il rifiuto Cer 21.01.08 (ossia i Rifiuti biodegradabili di cucine e mense, ndr) per tamponare l’emergenza igienico-sanitaria di alcuni Comuni, a seguito della chiusura dell’impianto trattamento rifiuti Saf di Frosinone”, l’amministrazione di centrosinistra di Castel Gandolfo ha deciso di prorogare l’affidamento del servizio di smaltimento alla società pontina fino al 31 dicembre di quest’anno. Questa la motivazione adotta dall’ufficio municipale: “Questa Area sta predisponendo la gara per l’affidamento biennale del servizio di smaltimento della frazione organica ma, contattati gli impianti di compostaggio presenti nella Regione, questi non sono al momento disponibili perché saturi e che pertanto la gara – si legge ancora nella determinazione dirigenziale – andrà prevista includendo non solo gli impianti di compostaggio ma anche le società di trasporto conto terzi;, nell’indeterminatezza della situazione, si ravvisa la necessità di ricorrere all’affidamento diretto, nelle more delle procedure di gara”.
M.M.