Il Sindacato Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) ringrazia Papa Francesco che nel pomeriggio di ieri ha celebrato la Messa “in Coena Domini” presso il Penitenziario di Velletri seguendo il rito religioso del lavaggio dei piedi a 12 detenuti. Il Santo Padre è stato accolto dalla direttrice, Maria Donata Iannantuono, dalla vicedirettrice, Pia Palmeri, dalla nuova comandante della Polizia Penitenziaria Maria Luisa Abbossida, dagli agenti della Polizia Penitenziaria, educatori, medici, infermieri, insegnati, volontari Art.17, dal cappellano don Franco Diamante. A darne notizia sono i sindacalisti del Sippe, Carmine Olanda e Ciro Borrelli che ringraziamo pubblicamente il Papa per avere scelto il Penitenziario di Velletri per la celebrazione della Messa “in Coena Domini”. Imponenti le misure di sicurezza messi in atto dalla Polizia Penitenziaria coordinata dal comandante Maria Luisa Abbossida in stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine, Polizia di Stato, Polizia Locale e Carabinieri di Velletri, la staffetta della Polizia Stradale di Albano – Roma Vaticano e la Gendarmeria Vaticana. “Il Pontefice prima di iniziare la celebrazione della Messa, dice Carmibe Olanda, ha voluto incontrare una parte di detenuti – sex offender -, precauzionali e di alta sicurezza per un breve saluto. La celebrazione della “in Coena Domini” con il lavaggio dei piedi ai 12 detenuti si è tenuta nel locale Teatro del Penitenziario dedicato a Enzo Tortora ed erano presenti oltre 200 detenuti. Come Sindacato – commentano i sindacalisti – Ci congratuliamo con il direttore del Penitenziario Maria Donata Iannantuono, con il Comandante Maria Luisa Abossida per avere coordinato in modo esemplare tutte le attività messe in atto nel Penitenziario e soprattutto con tutti gli agenti della Polizia Penitenziaria che ancora una volta hanno dimostrato elevata capacità professionale e attaccamento al corpo, rinunciando anche al proprio riposo settimanale e rimanendo in servizio oltre il proprio orario di lavoro ordinario. Nonostante in sottonumero di oltre 70 unità da anni e con età avanzata, quasi tutti tra i 50 e i 60 anni. La visita del Santo Padre al Penitenziario di Velletri è stata voluta dal Vaticano strettamente riservata e mirata alla funzione religiosa e non per saluti o incontri con le varie Autorità, infatti, oltre al personale operante nel carcere non era presente nessuna altra Autorità, compreso tutti gli organi di stampa esterni dal Vaticano. La Messa “in Coena Domini” è stata trasmessa in diretta TV sul canale TV2000, oltre ad essere seguita in un maxi schermo dai famigliari del personale autorizzati ad accogliere il Santo Padre nel piazzale antistante del carcere. Durante tutta la fase della celebrazione, tutti i detenuti – compreso quelli rimasti nelle proprie celle per motivi di mancanza di spazio nel Teatro -, hanno tenuto un comportamento sano e rispettoso, senza creare nessun tipo di evento critico. Auspichiamo – concludono Olanda e Borrelli – che il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede prenda esempio dal Santo Padre che nonostante i suoi numerosi impegni riesce sempre a stupire tutti, a differenza di chi predica bene e razzola male nell’ambito della amministrazione penitenziaria e governativa, che non si cura delle pesanti condizioni in cui lavoriamo nel carcere di Velletri”. Anche il garante delle carceri interviene sulla visita del Papa: ”La presenza di Papa Francesco ieri nel carcere di Velletri testimonia la costante attenzione della Chiesa, e sua personale, al mondo penitenziario, già manifestata negli anni scorsi sempre per la celebrazione pre-pasquale nelle carceri di Paliano, Regina Coeli e nell’istituto minorile”. Dichiara in una nota di agenzia di stampa, il Garante del Lazio delle persone detenute, Stefano Anastasia. Aperto nel 1991 il carcere si compone di due padiglioni, di cui uno costruito successivamente ed aperto nel 2012, ci sono detenuti comuni di media sicurezza e detenuti in misura di semilibertà. è presente anche una sezione per ex collaboratori di giustizia. Secondo l’ultima relazione, del marzo scorso, del Garante sul carcere di Velletri ”le stanze del vecchio padiglione sono in cattive condizioni con muri scrostati e muffa, necessiterebbero di interventi di ristrutturazione e di adeguamento. Le sale della socialità sono anguste e disadorne. La sezione di isolamento è divisa in due parti, una sola delle quali è stata ristrutturata. Dei 277 agenti di custodia previsti effettivi sono solo 201, siamo in una situazione non ottimale per operatori e detenuti”. Anche l’Associazione Antigone ha più volte denunciato un’importante situazione di sovraffollamento nella struttura di via Cisternense. “A fronte di una capienza regolamentare di 411 posti sono presenti 580 persone, 202 delle quali stranieri e senza mediatori culturali e linguistici. Inoltre è stata anche rilevata la presenza di persone detenute con problemi psichici. Nel corso dell’anno scorso ci sono stati 92 casi di autolesionismo e alcuni casi di suicidio”.
19/04/2019