AMA, MASSIMO BAGATTI AD INTERIM, MA STIPENDIO D’ORO
Del caos intorno ad Ama sapete più o meno tutto. Finita da poco l’era del presidente Bagnacani – defenestrato dall’assessore al Bilancio Lemmetti e dalla sindaca Raggi -, in attesa della scelta di un management più stabile è stato collocato come amministratore unico, Massimo Bagatti che annualmente e potenzialmente potrebbe percepire un “emolumento omnicomprensivo annuo massimo di euro 127.186,27, di cui € 79.008,70 come parte fissa e euro 48.177,57 quale indennità di risultato da corrispondere in proporzione al grado di raggiungimento degli obiettivi”, si legge sul sito dell’Ama. E, proprio a proposito di obiettivi, di raccolta differenziata e di presunta efficienza, in questi giorni a fare un quadro della situazione è stato l’ex Presidente della municipalizzata capitolina, Piergiorgio Benvenuti, alla guida dell’azienda dei rifiuti sino al gennaio 2014, esperto in sviluppo della differenziata e oggi portavoce del Movimento ecologista “Ecoitaliasolidale”: “Per programmare la raccolta, il trattamento, la differenziata e la diminuzione della produzione ci vuole competenza. Ciò che è assente oggi a Roma. Lo dico da ex Presidente di Ama”. Piergiorgio Benvenuti ha poi ricordato come “per la prima volta da un decennio nella Capitale la raccolta differenziata invece di incrementare diminuisce, un fatto gravissimo a dimostrazione che la strategia Rifiuti Zero si sta allontanando da Roma”. Implicita la critica ai vertici Ama e al Campidoglio grillino.
ATAC, FUTURO INCERTO MA COMPENSI DA TOP MANAGER
Anche l’Atac non se la passa affatto bene ma i compensi del management sono tutt’altro che poveri. Come saprete, i conti – in rosso – della municipalizzata sono nel concordato preventivo all’attenzione del tribunale fallimentare, ma i compensi dei membri del Consiglio di Amministrazione non continuano a essere affatto male. Un esempio: il presidente di Atac, Paolo Simioni, avrebbe diritto a un compenso annuo di 74.195,10 euro ma sul sito Atac risulta che abbia rinunciato all’emolumento. Così come fatto dal consigliere del CdA Cristiano Ceresatto che ha detto basta, a far data dal Primo settembre scorso, a un importo annuo di 27mila euro. L’altro consigliere di amministrazione Atac, invece, Angela Sansonetti, non ha rinunciato ai suoi 27mila euro annui. Sui conti della municipalizzata è intervenuto recentemente l’assessore al Bilancio Lemmetti: “L’Atac al momento non sta producendo debito, mi sembra un bel risultato”, ha detto su Radio Radio. Mentre, rispetto al problema delle scale mobili, ha puntualizzato: “l’ipotesi è che ci fossero delle non conformità sulla manutenzione delle scale mobili. Poi è chiaro che tutto è al vaglio di tutte le inchieste interne di Atac. Dolose o colpose? Non ho elementi per rispondere, mi piacerebbe averne perche’ significherebbe che avremmo gia’ trovato la causa. Alla fine si conosceranno ma noi non possiamo tenere le scale mobili in quelle condizioni in attesa che vengano identificati i responsabili. Occorre intervenire, e i soldi per farlo ci sono, per rimettere in funzione la metropolitana”, ha poi concluso Lemmetti.