Ha fatto saltare sulla sedia i volontari dell’associazione Latium Vetus il finanziamento di 90mila euro, stanziati da Regione e Comune di Pomezia, per un intervento di valorizzazione della torre civica di piazza Indipendenza. Pur non mettendo in dubbio il valore storico del monumento, che tra l’altro è stato inserito nella “Rete regionale delle dimore storiche” del Lazio, Latium Vetus contesta la completa disattenzione che, al contrario, le istituzioni riservano a un’altra torre: la medievale Tor Maggiore di Santa Palomba.
Latium Vetus nei giorni scorsi ha lanciato un mini-sondaggio su Facebook, chiedendo agli utenti del web quale delle due torri, a loro parere, avesse maggiore bisogno di essere restaurata. “La quasi totalità ha indicato Torre Maggiore quale bene monumentale maggiormente bisognoso di interventi”, sostiene l’associazione. “Sembra incredibile e paradossale, ma in tanti anni le giunte comunali di Pomezia che si sono succedute – incluse la giunta Fucci e quella attuale – non hanno mosso un dito per impostare una strategia di tutela per il complesso di Torre Maggiore”. “Neppure la disponibilità dei proprietari alla cessione del bene, dichiarata ufficialmente nel lontano 2015, servì a smuovere gli enti. È indecente“.
L’associazione sottolinea come anche diversi altri siti archeologici del territorio siano attualmente lasciati in condizioni di semi-abbandono: “ricordiamo la villa romana di via Siviglia, il tempio del Sol Indiges, per non parlare del borgo di Pratica di Mare, inaccessibile da anni”. Precisazioni, queste, che spingono Latium Vetus a sostenere che l’amministrazione comunale di Pomezia sia “interessata solo al patrimonio culturale di piazza Indipendenza, e anche stavolta non siamo stati smentiti”.