La Legge di bilancio 2019 ha allocato un miliardo di euro per un neonato Fondo nazionale per l’innovazione. L’iniziativa, a regia Cassa Depositi e Prestiti, riunisce poste di bilancio già a regime oltre, anno per anno, nuove fonti di finanziamento tra cui il 15% dei dividendi futuri delle partecipate statali, il 3,5% dei Piani individuali di risparmio e risorse da enti previdenziali e fondi pensione, in base a norme di prossima introduzione. Si punta poi a capitali privati da combinare con quelli del Fondo nazionale. Annunciandone la nascita, il governo ha posto (giustamente) enfasi su un programma che valorizza conoscenza e talenti formati in Italia, creando occupazione qualificata. Il Fondo avrà sede a Roma, con uno spazio fisico per imprese innovative: magari è poco rilevante nell’economia del piano, ma per la Capitale vuol dire tanto. La città recupera un ruolo nella finanza, sfumato nel tempo, e vede nascere sul territorio un motore di sviluppo di un’economia al passo coi tempi. Chiudendo la Startup Week, la sindaca Raggi ha detto che Roma diventerà la città dell’innovazione. Ce lo auguriamo tutti. Per ora presenta numerosi ostacoli a chi investe. Buone comunque le intenzioni; ora, seguano idee e competenze idonee, nonché un piano d’azione come si deve.
16/04/2019