Il parere dell’avvocatura
“La scelta di realizzare un impianto del tutto nuovo in un’area non edificata richiede un’adeguata motivazione” ha letto Grancio in commissione. “In caso di mancata motivazione – è scritto nel parere dell’avvocatura che l’ex grillina ha letto in commissione Sport – l’intero procedimento si porrà a rischio annullamento nelle competenti sedi giuridiche. Nella deliberazione in esame e nello studio di fattibilita’ la questione non viene minimamente trattata con evidenti violazioni degli obblighi di motivazione se non anche con violazione di legge”.
Il rischio annullamento
Nel corso di un’intervista rilasciata a Romatoday, lo scorso venerdì 12 aprile, Cristina Grancio aveva anticipato quest’aspetto dell’avvocatura. “Bisogna giustificare la scelta di non aver individuato un posto in cui le infrastrutture sono già presenti. Nello studio di fattibilità dovevano spiegare per bene questa decisione”. Invece, come ricordato in Commissione Sport, questo chiarimento non c’è stato. E di conseguenza, parafrasando il parere di Magnanelli, “l’intero provvedimento si porrà a rischio annullamento”.
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Desecretare il parere
Ora si pone il problema di mettere tutti nelle condizioni di conoscere il parere dell’avvocatura capitolina. Secondo Grancio infatti “è dovere della maggioranza renderlo pubblico”. Un avviso del quale si dichiara convinto anche il collega di Sinistra per Roma Stefano Fassina. “L’avvocatura non dovrebbe essere un organo al servizio della maggioranza – ha ricordato il consigliere capitolino – e non può entrare nella discussione politica di un’amministrazione”.
L’indecisione dei grillini
Sul fronte della politica, per ora, si conosce solo il parere del Municipio IX. Centrodestra e centrosinistra con il supporto di una sola grillina e dell’ex pentastellato Mancuso, hanno votato a favore della delibera di Grancio e Fassina. Ma nel regolamento del Municipio IX le anstensioni, opzione in cui si sono tutti i grillini, non contano. In Campidoglio sì. Quindi occorre che, i pentastellati, decidano quale sia la scelta da fare. Senza pubblico interesse, che Grancio e Fassina chiedono di annullare in autotutela, niente stadio a Tor di Valle.