“Il Giro d’Italia è cultura e tradizione nazionale. Quest’anno compie 102 anni e noi abbiamo l’onore di ospitarla” dice il sindaco. Dopo 19 anni e per la quarta volta nella storia, la corsa rosa arriverà quindi a Terracina per un evento sportivo imponente seguito dai circa 900 milioni di spettatori e 179 televisioni collegate. “Sarà una vetrina importantissima per la città. Ufficializziamo il tutto solo oggi e con qualche mese di ritardo rispetto a quanto avevamo immaginato inizialmente ma abbiamo saputo del risultato nei giorni dell’uragano che ha monopolizzato l’attenzione. Ma abbiamo continuato a lavorarci. Già il 1° ottobre, solo due giorni dopo l’evento calamitoso, il vicesindaco Tintari e l’assessore Cerilli erano a Milano per l’organizzazione. Questa tappa assume inevitabilmente anche un significato di rinascita”.
È Tiziano Testa, seduto affianco al sindaco questa mattina, il promotore riconosciuto del successo che non senza note di colore racconta quanto lavoro ci sia stato dietro al ritorno del Giro di Italia a Terracina. “Lavoriamo con l’amministrazione comunale da 4 anni. L’abbiamo spuntata su Sabaudia con cui fino in fondo siamo stati in ballo ma alla fine”. A fare siparietto con Testa, l’ex ciclista professionista Gigi Sgarbozza. “Terracina e il Giro sono legati indissolubilmente tanto da avere in Marco Pantani un figlio adottivo per la nostra città. Il pirata era molto legato a queste parti tanto da sceglierle per il ritiro di preparazione atletica per l’edizione del 1999 del Giro. Pantani ha rappresentato un simbolo per tutto il ciclismo italiano ed ha riavvicinato gli italiani a questo sport come fecero decenni prima per Coppi e Bartali. Da commentatore sportivo ricordo una tappa di Plan di Montecampione in cui Pantani riuscì a conquistare la vittoria dopo aver attaccato la testa per 4 o 5 volte. Quanto si posizionò in prima posizione Saxa Rubra tremò per l’entusiasmo a cui si lasciarono andare tutti i presenti”. Nella storia del Giro d’Italia però Terracina ricorda anche ad una tragica ricorrenza. Esattamente nell’edizione di 50 anni fa, proprio sul litorale laziale, perse la vita un giovanissimo Giancarlo Marzo per il crollo della tribuna degli spettatori. “Oggi il pensiero va a lui e ai suoi familiari. Dedichiamo al piccolo Giancarlo questa tappa terracinese del giro”, il commento di Procaccini. “Dobbiamo ripartire da Terracina e dal Giro per rilanciare tutto il settore e avvicinare i giovani che sono la nostra linfa” è il pensiero di Massimo Saurini, esponente della federazione ciclismo della provincia di Latina. “È un’occasione importante per tutto il territorio e lavoriamo già da ora affinché Terracina possa ospitare non solo un arrivo di tappa ma anche la partenza del giorno successivo, magari già il prossimo anno”.
L’impegno dell’amministrazione comunale è rappresentato dalle parole del consigliere Stefano Alla e dell’assessore Barbara Cerilli. “Stiamo mettendo a punto il calendario degli eventi e manifestazioni di avvicinamento al 15 maggio in cui protagonista sarà il ciclismo ma non solo. L’organizzazione anche di concerti e momenti conviviali saranno l’occasione affinché tutta la cittadinanza partecipi attivamente. Abbiamo in mente anche un concorso per il balcone più bello e la vetrina più bella rivolto a coloro che aderiranno all’invito di addobbare a tema i loro spazi, ovviamente di colore rosa”.
L’arrivo dei ciclisti sarà atteso a Terracina dopo le 16 quando, provenendo dalla Frosinone-Mare “riaperta questa settimana” – sottolinea il sindaco – percorreranno via Roma fino alla spiaggia di Levante per poi virare verso nord e percorrere i 4 chilometri del lungomare Circe prima degli ultimi chilometri lungo la Pontina. Si tornerà infine nuovamente sulla via Appia prima della volata finale attesa tra le 16 e 30 e le 17 proprio su via Roma, davanti allo stabile delle poste.