Duecento tonnellate di rifiuti indifferenziati in meno ogni giorno ad aprile e maggio, poi 500 in meno al giorno da maggio a settembre. E’ il frutto dell’accordo tra Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma, e Colari, la società principale di Manlio Cerroni, il patron dei riifutidi Roma e dintorni. La firma del contratto tra la partecipata dei rifiuti e la società di Manlio Cerroni, commissariata e gestita dall’amministratore giudiziario Luigi Palumbo, è arrivato. Il documento regolerà dal 4 aprile i conferimenti di parte dei rifiuti indifferenziati prodotti dalla Capitale, negli impianti Tmb (Trattamento meccanico biologico) di Malagrotta di proprietà, appunto, di Colari.
Come il precedente, avrà una durata di 18 mesi. Fino al 4 ottobre 2020 gli impianti tratteranno circa 1.250 tonnellate al giorno dal lunedì al sabato e 600 la domenica, al netto di eventuali diminuzione quando Ama riuscirà a ridurre la produzione di tal quale grazie a un aumento, fin’ora timidissimo, della raccolta differenziata. Ma c’è un’eccezione. Nel primi sei mesi il quantitativo avrà due tetti fissati: duecento in meno fino a maggio, 500 in meno tra maggio e settembre. La ragione?
Colari ha manifestato nei giorni scorsi l’esigenza di effettuare una serie di lavori di manutenzione straordinaria sugli impianti, che avrebbe comportato la chiusura totale delle due strutture tra aprile e luglio. Una pessima notizia data la carenza impiantistica romana, con il Salario fuori uso e Rocca Cencia a mezzo servizio. Si è arrivato a un compromesso. Chiuderanno solo in parte. Resta quindi il problema di trovare sbocchi alle tonnellate di indifferenziata che rimarrano, comunque, fuori dal ciclo. Un bel problema.