Via libera al ripetitore telefonico. Accolto dal Tar il ricorso presentato dalla Ericsson Telecomunicazioni contro il Comune di Castel Gandolfo. Nel 2009 la società, per conto della Wind Telecomunicazioni spa, presentò all’ente locale una dichiarazione di inizio attività relativa alla realizzazione di una stazione radio base per cellulari su una palazzina di via del Mare. Dal Comune non arrivò alcuna risposta e, trascorsi i novanta giorni previsti dalla legge, la spa iniziò a realizzare l’impianto essendosi formato il cosiddetto silenzio assenso. Il 3 giugno 2010, però, il Comune di Castel Gandolfo annullò quel provvedimento in autotutela, specificando tra l’altro che la stazione radio base era prevista in un edificio su cui pendeva richiesta di sanatoria, che vi erano dei problemi rispetto alla classificazione della zona nel Prg, che all’azienda mancava la totale disponibilità dell’area e che la stessa era priva di un atto di assenso da parte dell’assemblea condominiale della palazzina dove era prevista l’antenna, o comunque da parte di tutti i proprietari degli appartamenti. Un provvedimento subito impugnato dalla Ericsson e sospeso dal Tar, affinché il Comune riesaminasse la vicenda. L’ente, però, nonostante il lungo tempo trascorso e alla luce anche dell’istruttoria compiuta dal Tribunale amministrativo, non avrebbe rivisto il procedimento e dunque non avrebbe neppure proposto un’ubicazione alternativa per l’impianto, in base magari a un piano antenne. Essendo stato bloccato il ripetitore dopo i novanta giorni dalla richiesta di realizzare l’impianto previsti appunto dalla norma, i giudici amministrativi hanno così ora ritenuto l’atto comunale illegittimo e lo hanno annullato, “salvo ulteriori determinazioni del Comune”. Accolto dunque il ricorso della Ericsson, appoggiato dalla Wind e contrastato invece, oltre che dal Comune di Castel Gandolfo, da quello di Albano Laziale. Non resta ora all’ente locale che valutare se trovare con la Ericsson eventualmente un’altra soluzione.
25/03/2019