Una delle cime del Monte Semprevisa, che unisce il versante pontino con quello romano dei Lepini, sarà intitolata a Daniele Nardi. E’ quanto ha stabilito un incontro che si è svolto ieri mattina (venerdì 22 marzo) all’interno della sede della Compagnia dei Lepini e che ha visto la partecipazione del presidente Quirino Briganti e dei due sindaci interessati dall’iniziativa, quello di Sezze Sergio Di Raimo e il suo collega di Carpineto Romano Matteo Battisti. Fortemente voluto dalla stessa Compagnia dei Lepini, nell’ottica di unire il territorio, l’incontro ha avuto un esito assolutamente positivo e le decisioni prese sono state concordate da tutti i soggetti coinvolti. Nel dettaglio si è stabilito che una delle cime del monte più alto dei Lepini porterà il nome dell’alpinista nato a Sezze ma con origini carpine tane. I tempi per la realizzazione di questa iniziativa sono stati fissati a 6 mesi e presumibilmente nel mese di agosto si terrà la cerimonia di intitolazione, alla presenza degli amministratori locali che, ci hanno tenuto a sottolinearlo, continueranno a sostenere tutte le iniziative spontanee che in questi giorni si terranno in diverse città del territorio lepino. Soddisfazione per l’esito dell’incontro è stata espressa da Quirino Briganti, presidente della Compagnia: “Abbiamo voluto questo momento di confronto con le istituzioni per lavorare con spirito di condivisione e sempre nel rispetto della famiglia di Daniele, che sarà coinvolta in tutte le nostre iniziative. Ci piace pensare – ha concluso Briganti – che quel giorno due comunità distinte ma legate indissolubilmente al territorio possano rendere il giusto merito ad una persona che questo territorio lo ha sempre difeso e portato sulle vette del mondo”. Altrettanto soddisfatti i due primi cittadini. Sergio Di Raimo ha spiegato: “Intitolare a Daniele Nardi una cima della Semprevisa rappresenta un riconoscimento per un grande uomo che si è affermato come atleta e sportivo e che ha inseguito un sogno fino alla fine. Daniele merita di essere ricordato anche per le sua grande umanità e come ambasciatore per la pace e per il rispetto dei diritti universali dell’uomo, con uno sguardo sempre rivolto ai diritti dell’infanzia. Dalla Semprevisa è nata la sua passione per la montagna ed è giusto che questo territorio lo ricorda intitolando questa cima a lui cosi cara”.
22/03/2019