PISCINA DI VIA GIUSTINIANO IMPERATORE
La questione si trascina da più di qualche giorno e vede, da una parte il Comune di Roma, dall’altra la storica società Lazio Nuoto che gestisce da anni la piscina di Giustiniano Imperatore. Come stanno andando le cose? Piuttosto male, considerato che l’ultimo incontro si è concluso con un nulla di fatto tra l’amministrazione capitolina e i vertici della Lazio Nuoto in merito alla messa a bando della gestione della struttura. Né l’esecutivo Raggi, rappresentato da Frongia, né la società, con il presidente Massimo Moroli, si sono spostati dalle rispettive posizioni: a dirimere la questione sarà dunque il Tar, cui la Lazio Nuoto ha ricorso contro la gara comunale, contestandone duramente i requisiti: “E’ un bando che e’ contro lo stesso Regolamento deliberato dall’amministrazione comunale – ha detto Moroli -. E’ un bando che non da’ riscontro ai valori che noi rappresentiamo, dello sport di alto livello, degli impianti mantenuti nel miglior modo. Noi abbiamo presentato un progetto ma ci rendiamo conto che concorriamo senza poterci avvalere di tutte quelle che sono le nostre competenze, veniamo considerati alla stregua di societa’ che non hanno mai neanche sognato di poter fare un millesimo di quello che abbiamo fatto noi nella nostra storia”. Irremovibile, da par suo, il Campidoglio: “Siamo disponibili al confronto sul bando, che e’ il normale strumento di ogni amministrazione e che invece a Roma nel corso degli ultimi decenni non e’ stato mai utilizzato. Poi e’ arrivata la Giunta Raggi con il Codice dei contratti, che – ha spiegato Frongia – esclude qualsiasi forma di rinnovo, proroga o affidamento diretto. In piu’ a marzo 2018 abbiamo approvato il nuovo Regolamento degli impianti sportivi condiviso con Coni e associazioni, su cui nessuno ha fatto ricorso e con cui abbiamo rimesso finalmente in moto la macchina dei bandi. Non e’ vero che la Giunta in due anni e mezzo ha portato a casa solo due bandi perche’ il nuovo regolamento ha meno di un anno, quello che e’ vero e’ che questi bandi sono stati fatti in soli sei mesi”. Questa la dialettica politica, ora vedremo i giudici amministrativi cosa ne penseranno.
FLAMINIO, BONIFICA COMPLETATA MA LA RIQUALIFICAZIONE?
Il Comune di Roma recentemente ha annunciato la fine della bonifica dello splendido Stadio Flaminio, una notizia importante, sì, ma che però per molti ancora non basta, se è vero, come è vero, che il rilancio strutturale dell’impianto ancora fatica a decollare. Adesso, come allora, visto che l’ultima competizione all’interno del Flaminio andò in scena nel lontano 2011. Esattamente un anno fa, la giunta Raggi ha firmato il Protocollo di Intesa tra Roma Capitale e la Sapienza per la riqualificazione dello Stadio: protocollo finalizzato allo studio approfondito dell’immobile ed ha come obiettivi, tra gli altri, di presentare il valore architettonico e storico dell’opera e valutarne lo stato attuale di conservazione. E il governo ha interesse a lavorare a braccetto col Campidoglio per ridare vita all’impianto capitolino, peraltro bene di interesse artistico e storico e quindi tutelato? Lo chiede la deputata forzista Annagrazia Calabria in un’interrogazione al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e al ministro per i Beni culturali, Alberto Bonisoli. Calabria che pone un quesito specifico, cioè se “intenda intraprendere iniziative, per quanto di competenza e in sinergia con il comune di Roma, per garantire una completa riqualificazione dello stadio e di tutta l’area circostante al fine di utilizzare l’impianto per eventi a carattere sia sportivo che culturale”. I romani attendono risposte.
HIPPOGROUP: RESTITUIAMO IPPODROMO AL COMUNE, AL VIA LICENZIAMENTI
Dell’ippodromo Capannelle si è ampiamente parlato su questo giornale, sottolineando come il futuro del tempio dell’ippica sia sostanzialmente a rischio, a causa del braccio di ferro tra il Comune di Roma e la concessionaria uscente Hippogroup, che proprio negli scorsi giorni ha annunciato di voler restituire l’impianto al Campidoglio, “cui spetterà l’obbligo di sorveglianza e manutenzione dell’impianto. Contestualmente, a malincuore, – continuano dalla Hippogroup – in questi giorni inizieranno le procedure di licenziamento dei nostri dipendenti, un centinaio, ai quali non possiamo piu’ garantire la prosecuzione del rapporto lavorativo”. La prima lettera di licenziamento a partire potrebbe essere quella dell’amministratore delegato di Hippogroup, Elio Pautasso. “Questo e’ il risultato che il Comune di Roma ha voluto coscientemente perseguire sin dall’inizio. Per un anno e mezzo siamo stati presi in giro”. Notizia dell’ultime ore (proprio mentre andiamo in stampa) è che il Comune di Roma avrebbe aperto nuovamente uno spiraglio alle richieste di Hippogroup in merito all’importo del canone di gestione. Si arriva dunque a un accordo sull’ippodromo delle Capannelle?