Un bando di concorso ricco di polemiche – e che sta facendo storcere più di qualche naso -, quello voluto dalla Regione Lazio, governata dal presidente Nicola Zingaretti. L’avviso pubblico, finito sotto i riflettori mediatici, è quello relativo alla selezione per il conferimento di incarichi di Direttore Generale delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale e degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto pubblico. In sostanza, i candidati che risulteranno vincitori andranno a ricoprire ruoli apicali in importanti strutture ospedaliere del territorio regionale: dall’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata all’Azienda Sanitaria Locale Roma 4, dall’Azienda Regionale Emergenza Sanitaria (ARES 118) all’Azienda Sanitaria Locale di Frosinone, fino all’Azienda Sanitaria Locale Roma 5 e all’Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Andrea. Alla selezione, sottolineano ancora dalla Regione Lazio, sono stati ammessi esclusivamente i candidati che abbiano conseguito l’iscrizione nell’elenco nazionale di idonei alla nomina a direttore generale di azienda sanitaria regionale, pubblicato sul sito internet del Ministero della Salute. Inoltre, la selezione dei candidati, effettuata da una Commissione regionale, non dà luogo ad una graduatoria di merito e si è svolta mediante valutazione per titoli e colloquio. Questa, dunque, la procedura di selezione. Ma a prendere prepotentemente il ruolo di protagonista sono state le denunce mediatiche dell’opposizione regionale, che ha parlato senza mezzi termini di bando “opaco e raffazzonato”.
I DUBBI DELLA MINORANZA SUL BANDO
In particolare è il capogruppo regionale di Forza Italia, Antonello Aurigemma ad avanzare dubbi e perplessità sul bando dei direttori generali: “La Regione Lazio – sottolinea preoccupato – ha realizzato un bando per la nomina di alcuni direttori generali delle Asl, ma a quanto pare sarebbero emerse criticità in termini di trasparenza e rispetto delle regole. L’avviso, infatti, prevedeva che i candidati sarebbero stati convocati via pec con dieci giorni di anticipo; invece, venerdi scorso 8 marzo è apparsa una comunicazione sulla homepage del sito della Regione Lazio dove viene specificato che, a causa di problemi tecnici del protocollo informatico, ciascun candidato ammesso sarà contattato dal personale regionale incaricato, e i colloqui si svolgeranno nei giorni 12 , 13, 14 marzo. Tale procedura risulterebbe poco trasparente e alquanto singolare.”, ha tuonato Antonello Aurigemma l’11 marzo. E in effetti, sul sito istituzionale della Regione, il disservizio era stato comunicato: “A causa di problemi tecnici del protocollo informatico, ciascun candidato ammesso sarà contattato dal personale regionale incaricato e, non appena possibile, verrà inviata comunicazione sulla pec indicata nella domanda”. Il capogruppo di Forza Italia ha poi fatto notare un altro elemento: “Al bando potevano presentare domanda tutti coloro che risultavano essere presenti all’interno dell’albo nazionale. Nel bando, a quanto sembrerebbe però, ci sarebbero dei punti che non rispetterebbero la normativa nazionale: nel caso specifico, sarebbero stati aggiunti requisiti non previsti dalla legge nazionale, come quello della decadenza all’età di 65 anni”. Se tali punti fossero confermati, dunque, la Regione Lazio rischiarebbe di andare incontro “ad una valanga di ricorsi, e tutto ciò sarebbe un caos”, dice ancora Aurigemma. Che, infine, si rivolge al governatore del Lazio: “Invitiamo il presidente Nicola Zingaretti a riflettere e a valutare la possibilità di prorogare i termini, ripristinando la massima trasparenza e correttezza”. Vedremo cosa risponderanno dalla Regione. Nel frattempo, anche altri consiglieri regionali hanno criticato Zingaretti e hanno annunciato di volere vederci chiaro sul bando dei direttori generali: Maselli ha depositato una interrogazione urgente, mentre Adriano Palozzi ha anticipato che depositerà un esposto all’Anac, l’Autorità nazionale Anticorruzione. Infine, sempre dalle minoranze, è stata richiesta una opposita audizione in commissione Sanità.
Alessandro Russo