Nel 2013 l’azienda per cui lavorava lo aveva licenziato perché, secondo i suoi datori di lavoro, faceva troppe “pause sigaretta”. Ma il lavoratore, accusato di assentarsi troppo spesso dal posto di lavoro per andare a fumare, ha immediatamente impugnato il licenziamento ottenendo il reintegro. Il giudice del tribunale del lavoro di Latina ha infatti respinto il ricorso presentato dalla società, che aveva impugnato un’ordinanza favorevole al dipendente col “vizio del fumo”, assistito dall’avvocato Fabio Leggiero, con la quale il licenziamento era stato giudicato illegittimo. Il datore di lavoro, infatti, secondo l’ordinanza avrebbe abusato del potere disciplinare sanzionando una condotta all’epoca non sanzionabile e fino ad allora tollerata dall’azienda.
20/03/2019