Non è più soltanto una questione di decoro ma di sicurezza stradale, il Campidoglio ne è a conoscenza da tempo ma i Municipi, però, restano sospesi nel limbo. Le delocalizzazioni delle bancarelle, per garantire il rispetto del codice della strada, da zone dove creano problemi ad aree maggiormente idonee, sono praticamente ferme se si contano gli interventi varati e approvati dai mini comuni fino ad oggi. La questione non va sottovalutata dal momento che la fetta su cui intervenire è molto ampia: si contano all’incirca 690 posteggi sui 2.189 consentiti (il 30,5% del totale) che dovrebbero abbandonare le attuali postazioni e trasferirsi altrove. E questo sarebbe dovuto accadere già un anno fa: entro il 2018 i 15 Municipi di Roma con l’avallo del Campidoglio avrebbero dovuto delocalizzare le bancarelle che ostruiscono il traffico, ingombrano i marciapiedi, limitano lo spazio degli incroci e creano problemi di viabilità rispettando così le regole imposte dal Piano generale del traffico urbano che, approvato dal Campidoglio nel 2015 (epoca Marino), enunciava sinteticamente: «I Municipi, entro tre anni dall’entrata in vigore del Regolamento, provvedono alla predisposizione dei piani per la ricollocazione delle occupazioni di suolo pubblico ubicate sulle sedi stradali della viabilità principale».
19/03/2019