Come ti stai preparando per questa nuova sfida? “Per questa nuova sfida mi sto preparando con la sinergia creata tra il Team Raini dei due fratelli Manuele e Milo e il mio preparatore Antonello Regina: il lavoro tecnico e specifico sulla kick boxing è affidato ai primi, mentre il secondo segue tutta la parte atletica. Gli allenamenti nella palestra di Piazzale Marcellino Champagnat 2 sono duri e sto curando i minimi dettagli: ho la possibilità di confrontarmi ogni giorno con atleti di alto livello. Oltre l’aspetto fisico quando sali su palcoscenici così importanti anche le situazioni emotive sono da tenere sotto controllo e gestire: l’ansia da prestazione delle volte può giocare brutti scherzi soprattutto se a combattere sei in casa e hai molti occhi amici a guardarti”.
Come ci si allena psicologicamente per un appuntamento come questo? (pensi mai, ma chi me lo ha fato fare?) “Quello mentale è l’aspetto più importante. Fare un lavoro su se stessi per evitare di entrare in una spirale di stress che grava sulla preparazione e poi sulla prestazione. Io cerco di dare il massimo ad ogni allenamento e sono attento ad ogni dettaglio: la dieta, coprirmi bene dopo una sudata, riscaldarmi sempre intensamente prima di una sessione di allenamento. Cerco di godermi ogni momento consapevole che l’appuntamento arriverà e che io per quel giorno sarò pronto”.
Sei tornato da poco da una esperienza di training in Olanda, cosa cambia con la preparazione che si segue in Italia? “Il camp in Olanda è stato veramente duro. Dico subito che la differenza maggiore con il nostro paese è il materiale umano con il quale mi sono confrontato: molti atleti e tutti molti forti. In Olanda questo è possibile perché di questo sport, la Kick boxing, è possibile vivere. Gli eventi sviluppano delle borse tali da poter assicurare all’atleta una totale dedizione all’allenamento mentre qui in Italia è un lusso che nessuno può permettersi: è un sacrificio e uno stress che può portare anche ad infortuni. In Italia poter essere uno sportivo professionista significa fare necessariamente anche un altro lavoro”.
A chi ti sei affidato in Olanda? “Mi sono allenato alla Mousid Gym con Mousid Akamrane ex-campione del Mondo e Europeo con 83 combattimenti all’attivo di cui 72 vittorie. È stato l’allenatore di Bad Hari, uno degli atleti più forti e celebri di questa disciplina e ancora oggi la sua palestra è frequentata da molti campioni che girano i circuiti più famosi del mondo: Bellator, Glory e Enfusion appunto. È stata una settimana intensa, ma mi ha dato molto anche sotto il punto di vista della tenuta fisica e mentale”.
Cosa significa per un atleta un evento simile? “Partecipare a Enfusion è uno di quei sogni che ti accompagnano dalla prima volta che metti i guanti o entri in una palestra. Porta una fortissima motivazione e una grande responsabilità. L’evento sarà trasmesso in 49 paesi al mondo. Questa è la direzione giusta, per la possibilità di essere apprezzati in altri paesi, e perché vogliamo che Roma inizi a ospitare eventi di questo livello”.
Quali obbiettivi ti senti di aver raggiunto e quali devi ancora raggiungere? “Cerco di restare sempre concentrato sugli obbiettivi che devo raggiungere e evito di pensare a quelli raggiunti. Vengo fuori da due infortuni e non vedo l’ora di tornare a fare quello che amo: combattere al meglio delle mie possibilità. Ho quasi 100 match all’attivo che mi hanno portato a ricevere diversi riconoscimenti, sono sia un pugile che un Kickboxer. Nella boxe ho fatto oltre 60 match, ho vinto i campionati studenteschi, il Golden Glove, sono stato in Nazionale. Nella Kick sono stato tre volte campione italiano, bronzo ai mondiali e bronzo agli europei. In totale ci stiamo avvicinando ai 100 match. Sono l’unico atleta italiano nella storia ad essersi aggiudicato il titolo di campione italiano lo stesso anno in due diverse federazioni riconosciute dal CONI: la FPI per la boxe, e la FIKBMS per la Kick. Sono molto orgoglioso di questo”.
Dove potremo seguirti? “Potrete seguirmi su Enfusion tv in streaming live da 48 paesi al mondo. Sto carico!”. Roberto Persia