La guardia giurata – con l’aiuto di due residenti della zona – quella notte maledetta si era lanciato all’inseguimento del 43enne, ritenendo che fosse prossimo a un furto. Dopo aver notato un’auto sospetta nei pressi del proprio condominio di via De Filippo, una traversa di via Guardapasso, una Renault Megane con targa romena, i residenti hanno dato l’allarme ai carabinieri. Giovanni T., 43 anni, guardia giurata dell’ospedale Spallanzani, insieme a un autista Atac di 45 anni e a un militare, si è messo all’inseguimento della Megane, che è uscita fuori strada sulla Nettunense, nei pressi della stazione di Campo di Carne. Come emerso dalle immagini catturate dalla telecamera di sorveglianza di un bar e da alcune testimonianze, a quel punto gli inseguitori si sono fermati e, mentre l’autista Atac andava a parcheggiare, sono scesi la guardia giurata e il militare. Poi li ha raggiunti anche il primo. Due uomini di nazionalità italiana, di Torvaianica, che erano sulla Megane con Hady sono fuggiti, mentre il marocchino, secondo gli investigatori, sarebbe stato colpito da Giovanni T. e, caduto a terra, è morto. Nel corso dell’autopsia i medici legali hanno notato sul corpo della vittima dei segni compatibili con un’aggressione.
La guardia giurata apriliana, che inizialmente si era allontanata e si è presentata presso la caserma dei carabinieri il giorno dopo, avrebbe ammesso che, temendo di restare vittima di furti, insieme ad altri residenti nel condominio la sera cercavano da qualche tempo di stare allerta e che, notata la Megane su cui poi i carabinieri hanno trovato attrezzi da scasso, si erano messi all’inseguimento, restando in contatto con i carabinieri, per prendere il numero di targa dell’auto. Sempre la guardia giurata avrebbe poi detto di aver solo cercato di bloccare la mano della vittima, che uscita dall’auto cercava di prendere qualcosa in un borsello.