Nessuno sconto alla donna accusata di essere coinvolta nell’importazione di 223 chili di hashish. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato da Michela Palladinelli, 42 anni, originaria di Anagni e residente ad Aprilia, confermando l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a suo carico dal gip del Tribunale di Latina e già avallata dal Tribunale del Riesame.
Palladinelli è stata arrestata il 2 dicembre scorso insieme ai marocchini Aziz Boukrab e Jemal Hamid. I carabinieri avevano bloccato sulla Pontina, nel Comune di Aprilia, un’Alfa 159 su cui viaggiavano la 42enne e Boukrab e un’Audi A4 condotta da Hamid. Sull’Audi era stato trovato il carico di hashish e, secondo gli investigatori, l’Alfa faceva da staffetta. I carabinieri avevano scoperto che Palladinelli e Boukrab avevano soggiornato in Spagna e che erano poi rientrati in Italia passando dalla Francia. La 42enne, già nota alle forze dell’ordine, era stata inoltre trovata in possesso di diversi telefoni cellulari e documenti falsi. Per lei il gip ha quindi disposto la misura della custodia cautelare in carcere e tale provvedimento è stato confermato prima dal Riesame e ora dalla Cassazione. Le spiegazioni della donna, che ha sostenuto tra l’altro di non sapere nulla del carico trasportato dall’Audi, non hanno convinto i giudici. Un carico che, secondo i carabinieri, era diretto al mercato pontino e aveva sul mercato un valore di circa un milione di euro. I giudici hanno inoltre evidenziato che Palladinelli avrebbe una “spiccata dimestichezza a delinquere” e che avrebbe “fattivamente partecipato al traffico illecito di natura transnazionale”.