“Una intera etnia viene accusata pubblicamente di compiere crimini ambientali”, scrive Nazione Rom, riferendosi alle dichiarazioni del comandante della polizia locale di Roma Capitale sulla prevenzione dei roghi tossici nei campi tramite il sequestro dei furgoni che risulteranno carichi di materiale. “È dai tempi di Hitler e Mussolini che non avvenivano processi sommari – commentano i responsabili dell’associazione – I gerarchi, dopo l’istaurazione delle “leggi in difesa della razza” accusavano indiscriminatamente Ebrei e Rom di essere criminali. Si minaccia di sequestrare furgoni. Molte famiglie hanno come unico sostentamento economico quello della raccolta differenziata del ferro. Si trasformano i campi in enclave militari sottoposti, de facto, ad una nuova giurisdizione: quella del razzismo di stato”.
E concludono ricordando le risorse stanziate dall’Unione Europea in favore del nostro paese, al fine di avviare a percorsi di integrazione la popolazione di rom, sinti e caminanti abitante nei campi. “L’Italia ha ricevuto nel periodo 2014-2020, dalla Commissione Europea, la cifra di 7 miliardi di euro per l’inclusione di rom, sinti e caminanti, senza fissa dimora, vittime di tratta e schiavitù, minori stranieri non accompagnati, detenuti ed ex detenuti. Denaro pubblico sparito nelle mani degli Amministratori: nessun beneficio, nessun percorso di inclusione sociale, nessun accesso a casa, lavoro, scuola, salute, sicurezza”.