È approdata finalmente a un esito positivo la vertenza degli 80 lavoratori dello stabilimento Be Solutions di Pomezia, una società che per molti anni ha svolto il servizio di digitalizzazione dei documenti per grandi aziende che, dopo la perdita della commessa Enel, aveva annunciato il licenziamento di tutti gli operatori della sede di Santa Procula. A seguito dell’aspro confronto intavolato tra sindacati e azienda e di oltre otto mesi di mobilitazione, il 5 marzo in Regione è stato raggiunto un accordo che, a fronte della cessazione delle attività, garantirà il ricorso agli ammortizzatori sociali per gli 80 esuberi e la prospettiva della ricollocazione per circa il 40% del personale.
COSA PREVEDE L’ACCORDO – Per tutti i lavoratori in esubero sarà richiesta la cassa integrazione straordinaria (Cigs) per un anno; nel contempo l’azienda è pronta a realizzare un piano di formazione finalizzato a riqualificare il personale su altre attività del gruppo, “individuando – spiegano le sigle sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil – un primo obiettivo di ricollocazione per circa 30/35 unità e la creazione di una nuova factory sul territorio”. Sono previsti, inoltre, incentivi economici per chi approderà alla pensione durante il periodo Cigs+Naspi, ma anche per coloro i quali non potranno essere ricollocati al termine del piano.
I SINDACATI: «GRAZIE ALLE ISTITUZIONI, ORA VIGILEREMO» – Quello raggiunto il 5 marzo scorso è «un risultato che premia la caparbietà delle lavoratrici e dei lavoratori, il loro impegno e la fiducia che hanno riposto nella delegazione sindacale», commentano Cgil, Cisl e Uil. «Un risultato – aggiungono – frutto anche del contributo positivo delle istituzioni (Comune di Pomezia, Mise e Regione Lazio) e del supporto dei nostri uffici legali. Adesso sarà fondamentale seguire e accompagnare tutte le successive fasi di applicazione dell’accordo affinché siano raggiunti gli obiettivi che le parti hanno condiviso».