I residenti dei quartieri Prati ed Eur la chiamano la strada del tris, per via dei numerosi platani segnati alternativamente con una “x” o con un pallino, come il famoso gioco. Il dipartimento Ambiente si affretta a smentire assicurando che l’unico riferimento sono le schede compilate dai tecnici, ma gli agronomi delle ditte che hanno svolto il monitoraggio sulle alberate romane spiegano che la x significa “ da abbattere”, il pallino “ da potare”. E quella preoccupante x si ripete in molte zone di Prati. C’era una x anche sul pino che si è schiantato lunedì 25 febbraio in viale Mazzini, davanti alla Corte dei Conti, e che ha colpito due persone.
Il problema è che non ci sono più i soldi per procedere agli abbattimenti e alle potature, secondo le indicazioni delle imprese vincitrici dell’appalto, interventi che in gergo tecnico vengono definiti “lavori a misura”. Il contratto del maxi appalto per il monitoraggio di 80mila alberi ad alto fusto prevedeva infatti due diverse voci di spesa: quella per la vigilanza, la sorveglianza e il monitoraggio, e quella per gli abbattimenti e le potature, con i soldi che venivano messi a disposizione dal Comune in base alle segnalazioni delle ditte, confermate dal Servizio giardini. Ebbene, questi fondi si sono esauriti. Non solo: anche l’appaltone, programmato per una durata di 18 mesi, si avvia a conclusione. I 10 lotti sono stati consegnati ad agosto, settembre e ottobre 2017, dunque per aprile saranno tutti scaduti.
Un bando scaduto, i fondi esauriti e gli alberi pericolanti. Per questo la sindaca Virginia Raggi ha chiesto aiuto al governo per finanziare un piano di abbattimenti straordinari. Nelle intenzioni del Campidoglio c’era infatti la convinzione, di fatto naufragata, di passare agli abbattimenti e alle potature sfruttando il bando per la manutenzione del verde verticale, quello che riguarda appunto gli alberi, ma questa gara, lanciata nell’aprile 2017, è ancora lontana dall’aggiudicazione definitiva.