“L’amministrazione dia immediatamente esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato, attuando tutte le procedure amministrative e contabili necessarie a restituire ai cittadini gli importi versati per la maggiorazione Tasi versata per gli anni 2016-2017 e fornisca immediatamente agli stessi informazioni utili alle modalità di richiesta di rimborso”. È questa la richiesta contenuta in una mozione a firma dei consiglieri di minoranza Cimmino, Fisco, Gherardi De Candei, Pagnozzi, Santoro, Sbardella, Travaglini, che avrebbe dovuto essere discussa nell’ultimo consiglio comunale ma rinviata, insieme ad altri punti all’o.d.g. per il protrarsi della seduta a porte chiuse riguardante la richiesta di dimissioni del presidente del Consiglio D’uffizi da parte della minoranza stessa. “Oltre un mese fa – sottolineano i succitati consiglieri- l’amministrazione comunale ha informato i cittadini che il Consiglio di Stato con sentenza n. 121/2019 aveva confermato quanto già stabilito dal Tar del Lazio, ovvero che le delibere del commissario straordinario relative alla maggiorazione sull’addizionale Tasi per le annualità 2016 e 2017 erano da annullare. La stessa maggiorazione è stata comunque applicata all’aliquota Tasi per l’annualità 2018 da questa amministrazione nel bilancio previsionale adottato nel marzo scorso e anche quest’ultima, come prevedibile, è stata impugnata dal Tar del Lazio da parte dello stesso Mef e siamo in attesa di conoscere l’esito dell’Udienza cautelare che è stata fissata proprio in questi giorni. Inoltre- sottolinea la minoranza tutta- l’assessore al Bilancio ha dichiarato più volte di aver prudentemente accantonato nel bilancio previsionale 2018 l’importo a copertura dell’eventuale restituzione delle due annualità 2016 e 2017 pari a circa 2,3 milioni di euro ed anche gli importi a copertura dell’eventuale restituzione per l’anno 2018 e il sindaco in un comunicato di più di un mese fa, ha annunciato che avrebbe comunicato ai cittadini nel giro di pochi giorni le modalità con cui accedere al rimborso. Al momento però- evidenziano i consiglieri di minoranza all’unisono – tutto tace e i cittadini non sanno come e quando poter chiedere il rimborso che è loro dovuto”. E Infatti le parole del primo cittadino messe nero su bianco in una nota erano state esplicite e Mastrosanti aveva assicurato che il Comune di Frascati non si sarebbe sottratto “dall’assumere iniziative di sua competenza per avviare e regolamentare i procedimenti di restituzione delle somme che dovessero risultare essere state versate in forza delle delibere in esame, avviando e regolamentando i procedimenti di restituzione in favore dei cittadini delle somme che dovessero state versate in forza delle delibere in esame. Il tutto a salvaguardia degli equilibri di bilancio e dei diritti dei medesimi contribuenti alla integrale soddisfazione delle loro ragioni”. D’altra parte sono anche chiare le motivazioni della contestazione definite esattamente dalla sentenza di annullamento della prima delibera (la n.4 del 2016) da parte del Tar e individuabili nella violazione dei termini, ritenuti perentori dal Tribunale, sia in sede di approvazione (la delibera fu infatti approvata il 7-10-2016 invece che entro il termine del 31-7-2016), che di comunicazione al Mef per la pubblicazione sul sito del Ministero (trasmessa in data 19-7-2017 mentre il termine scadeva il 28-7-2016). La seconda delibera (la n. 13 del 2017) è stata, invece annullata in conseguenza della dichiarata inefficacia della precedente. Insomma, la sentenza è ineccepibile, i soldi per i rimborsi (oltre due milioni di euro) sono stati prudentemente accantonati e quindi cosa si aspetta a rimborsare i cittadini per la maggiorazione Tasi non dovuta? La risposta alla mozione della minoranza, che impegnerà l’amministrazione a farlo è attesa nella prossima seduta di Consiglio.
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