Il giorno del ricordo dell’esodo istriano e Giuliano-Dalmata è stato promosso dalla legge 92 nel 2004 per favorire la conoscenza e la memoria dell’esodo istriano e giuliano-dalmata. In occasione di questa giornata alcune scuole, tra le quali il Leon Battista Alberti, hanno realizzato una visita guidata il 15 febbraio scorso presso l’archivio e museo storico di Fiume ed al quartiere Giuliano-Dalmata a pochi chilometri dall’Eur. La classe 4 b geometri, guidata dal professore Paolo Emilio Papò e seguita nella visita museale dal direttore dell’archivio Marino Micich ha avuto la possibilità di approfondire un tema storico molto importante per la penisola italiana e troppo spesso sottovalutato e dimenticato. Il professore Paolo Emilio Papò riferisce al Caffè le caratteristiche del progetto: “nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, la classe ha prodotto una brochure che delinea un itinerario fra i monumenti dedicati al ricordo dell’esodo istriano e giuliano-dalmata all’interno del quartiere.” Tra i monumenti evidenziati ricordiamo l’Archivio e Museo Storico di Fiume, il Monumento Esilio di Amedeo Colella, la Lupa romana di Pola, la Nuova Chiesa di San Marco Evangelista, la Sede Associazione sportiva Giuliana, il Monumento ai caduti Giuliano e Dalmati, la Casa della bambina Giuliani e il Monumento alle vittime delle Foibe. “I ragazzi hanno successivamente mostrato la brochure agli studenti delle altre scuole partecipanti ed hanno presentato e descritto ai loro compagni i monumenti simbolo del ricordo dei tragici eventi.” Il programma si è dunque integrato con il percorso didattico della scuola, attraverso la creazione di un itinerario turistico, culturale e storico. Lo scopo è quello di rendere gli studenti protagonisti dell’apprendimento, stimolare l’interesse e proporre metodologie alternative di didattica. Paolo Emilio Papò riferisce inoltre: “Durante il giro non è mancata la viva testimonianza di un passante esule anziano, il quale ha arricchito ulteriormente l’evento grazie alla sua partecipazione ed esperienza diretta”. Il professore continua “è stato molto coinvolgente, infatti i ragazzi hanno partecipato in maniera entusiasta. Il percorso si è rivelato adeguato, concentrato e realizzabile, si è avuta infatti la percezione del quartiere come di un “Museo diffuso”. Il direttore dell’archivio e museo storico di Fiume Marino Micich è entusiasta della partecipazione delle scuole ad eventi di approfondimento, studio e memoria dell’esodo istriano e giuliano-dalmata e della tragedia delle Foibe. “Ritengo sia un progetto molto positivo, perché con queste visite sul posto è possibile spiegare meglio la storia e l’identità degli esuli giuliano dalmati, che portano con sé una lunga tradizione storica”. Il Museo offre una mostra permanente e la visione di filmati d’epoca su queste vicende. “La conoscenza di questa parte di storia è attualmente insufficiente e per questo bisogna promuovere queste iniziative sul territorio. Non voglio provocare rivendicazioni di alcun tipo, ma piuttosto sottolineare il valore intrinseco della memoria e della comprensione del passato e migliorare la conoscenza della periferia romana” spiega Marino Micich. Questo non è l’unico evento organizzato dalla società di studi Fiumani, infatti quest’ultima è al contrario molto attiva nella promozione della conoscenza del passato. Il presidente dell’archivio è infatti impegnato da anni in progetti di scambio culturale con la città di Fiume, favorendo i legami culturali e politici con quest’ultima. All’evento sono state presenti anche l’assessore per i Diritti alla Scuola, Crescita Culturale, Turismo e Sport del IX Municipio Carmela Lalli e l’assessore Maria Rosaria Porfido dell’XI Municipio. “Lo scopo di quest’attività è quella di sensibilizzare gli studenti ed i giovani a percepire ed essere consapevoli di quello che vuol dire patrimonio.” Riferisce Carmela Lalli. L’assessora si concentra sul concetto di patrimonio, sottolineando come la sua importanza sia sancita anche dall’articolo 9 della Costituzione italiana, che riconosce il valore del patrimonio sia culturale che ambientale, il quale contribuisce a delineare parte dell’identità dei cittadini. “Partendo da questa idea più ampia siamo andati ad analizzare le peculiarità del nostro territorio e, in questo caso, il quartiere Giuliano Dalmata. I ragazzi vengono sensibilizzati su due livelli: il primo è il patrimonio storico, poiché il IX Municipio fu interessato da un forte insediamento di esuli istriani. Il secondo è il patrimonio architettonico”. L’assessora sottolinea “I ragazzi devono prendere coscienza dell’enorme possibilità di raccontare la nostra storia in ogni angolo del territorio”. Il IX Municipio continua dunque a lavorare attivamente sul proprio territorio, impegnandosi in numerose iniziative che interessano ambiti trasversali ed hanno il fine di potenziare e riscoprire quelle peculiarità proprie del territorio romano.
26/02/2019