L’appalto costituiva il primo step per la realizzazione del teatro: infatti, prevedeva la costruzione dell’edificio e delle dotazioni impiantistiche minime, tali da consentire una utilizzazione, ad un numero massimo di 40 persone, come spazio prove per attività teatrali, musicali o di ballo. Con un successivo appalto sarebbero state realizzate ulteriori dotazioni tecniche per il completamento dell’opera.
Il progetto doveva essere finanziato al 60% con un contributo della Regione Lazio ed il 40% con un mutuo concesso al Comune di Nettuno dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Tuttavia, come rilevato dai finanzieri della Compagnia di Nettuno diretta dal Capitano Ambrogio Di Napoli, nel corso degli accertamenti coordinati dall’Autorità Giudiziaria Contabile, gravi ritardi nella progettazione e nell’avvio della gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, imputabili all’amministrazione comunale, hanno causato la perdita del contributo regionale di 1.250.000 euro.
A questo punto, nonostante l’assenza di copertura finanziaria per la realizzazione dell’opera, espressamente comunicata dalla Regione Lazio, il dirigente dell’area Lavori Pubblici, con l’avallo del dirigente dell’area Economico-Finanziaria (nonché direttore generale), “invece di reperire nuove risorse prima di formalizzare contratti nei confronti di terzi, procedeva con l’assegnazione dei lavori e la sottoscrizione del relativo appalto, attestando falsamente nel Bilancio dell’Ente l’esistenza del contributo regionale ormai revocato”, spiega la Finanza in una nota.
Di conseguenza, il Comune di Nettuno ha dovuto far fronte ai costi per la realizzazione dell’opera con propri fondi ordinari, normalmente destinati alle spese correnti, attingendo in maniera rilevante ad anticipazioni di cassa, determinando l’ulteriore aggravio del pagamento dei relativi interessi passivi. L’esorbitante impegno finanziario, non previsto e non dovuto dall’Ente locale, avrebbe impedito il reperimento delle somme necessarie alla messa in sicurezza dell’area e al suo allestimento per le funzionalità minime previste dalla realizzazione del I lotto funzionale.
Pertanto, l’opera è rimasta inutilizzata ed inutilizzabile, peraltro subendo nel tempo numerosi atti vandalici e determinando ulteriori spese a carico dell’Ente per il relativo ripristino. È stata inoltre vanificata anche la parte di costo dell’opera finanziata dal mutuo di Cassa Depositi e Prestiti.
Alla luce degli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle, la Corte di Conti ha contestato, nel luglio del 2018, ai due dirigenti di aver determinato, con la loro condotta, un danno alle casse del Comune di Nettuno pari a complessivi € 1.726.236,43, invitandoli a fornire le loro deduzioni in merito.
“Gli scritti difensivi depositati non hanno intaccato il solido quadro probatorio fornito, a loro carico, dagli investigatori”, concludono le Fiamme Gialle, “cosicché la Procura Regionale della Corte dei Conti ne ha disposto la citazione in giudizio mantenendo inalterata la contestazione di danno erariale già formulata.