«Il presidente del Collegio giudiziario del Consiglio di Stato – racconta a il Caffè l’avvocato Stefano Rossi che difende l’associazione Latium Vetus, il comitato No Biogas di Pomezia e numerosi cittadini del quartiere pometino di Roma 2 – ha comunicato di ritenere insussistenti le esigenze cautelari» espresse dalla società Cogea. Società intenzionata a costruire a Pomezia – Santa Palomba un impianto che dovrebbe ricevere non meno di 60mila tonnellate all’anno di spazzatura. I privati avevano chiesto invece ai togati di sospendere, con urgenza, la validità delle sentenze del Tar per tentare così una sorta di scacco matto contro il vincolo stesso. I giudici invece hanno rispedito al mittente la loro richiesta di ‘sospensiva cautelare’, così si dice in gergo tecnico, ritenendo che vi siano ragioni per sospendere l’efficacia delle sentenze del Tar del Lazio. I giudici, ci racconta sempre l’avvocato Rossi, hanno invece fissato «l’udienza di merito (in cui si discuterà in modo approfondito di tutti gli aspetti del ricorso, ndr) per il 19 settembre 2019». Il vincolo di Torre Maggiore vieta qualunque costruzione edilizia, civile e industriale, che non sia in linea con lo sviluppo agricolo e turistico del territorio, quindi legato ai settori ricettivi ed enogastronomici. E fa saltare i progetti che incombevano da tempo sulla zona: 9 capannoni industriali, su un’area in cui ve ne sono da tempo una infinità abbandonati, inutilizzati e in vendita, e tre grossi impianti a rifiuti, anche detti ‘bio’gas. Regione Lazio e Comune di Pomezia sono stati chiamati in giudizio dai privati, eppure non si sono presentati davanti ai giudici.
Casubolo: «noi ci siamo: la Regione e il Comune no!»
«Noi ci siamo – racconta a il Caffè Diego Casubolo, presidente del comitato No Biogas di Pomezia – seguiremo questa vicenda fino alla fine. Ritengo che le assenze del Comune di Pomezia e della Regione Lazio testimonino, ancora una volta, la loro lontananza dai cittadini. Difenderemo il Vincolo di Torre Maggiore, la campagna romana, la più grande opportunità di svolta, di sviluppo e di ricchezza per Santa Palomba e Pomezia – conclude – con tutte le nostre forze».
Castro: «Siamo affianco ai cittadini»
«La difesa del territorio, soprattutto quello di notevole valore paesaggistico, dev’essere una priorità sia per i cittadini, sia per le amministrazioni pubbliche – incalza Giacomo Castro, presidente di Latium Vetus – siamo molto orgogliosi che i cittadini gridino forte e chiaro questo messaggio, e noi siamo e saremo sempre con loro. Non ci fermeremo finché non avremo vinto questa sacrosanta battaglia di civiltà. Ci dipiace – aggiunge – che questo stesso messaggio invece non venga espresso con azioni concrete dalle amministrazioni pubbliche, il Comune di Pomezia e la Regione Lazio, che seppure apparentemente divise politicamente, appaiono invece unite negli intenti e nelle azioni. Questo territorio, e con esso i suoi cittadini, “hanno gia dato” in termini di degrado ambientale e di impatti sulla salute pubblica è ora che questo territorio pretenda – conclude il presidente Castro – il giusto rispetto che merita, al di là delle varie fazioni politiche che governano i vari enti».