Stavolta i 7 avvocati che difendono gli utenti hanno coinvolto un luminare del diritto, l’avvocato Romano Vaccarella. Il famoso docente universitario e già giudice della Corte Costituzionale, è considerato il massimo esperto di diritto processuale civile vivente: starà dalla loro parte come super-consulente innanzi ai massimi giudici nazionali. Ieri 20 febbraio gli avvocati hanno sventato il tentativo di far estinguere il procedimento. Si sono opposti alla richiesta formulata dagli avvocati di Acqualatina che hanno chiesto di far cessare la “partita” della Class Action. E invece ora il Tribunale dovrà decidere se sospendere il giudizio in attesa della decisione della Cassazione.
Di seguito il comunicato diramato dai 7 avvocati del Comitato Class Action, Massimo Clemente, Vincenzo Fontanarosa, Christian Lombardi, Patrizia Menanno, Orazio Picano, Chiara Samperisi e Annamaria Zarrelli.
Comunicato stampa
“Come avevamo detto da subito, l’Ordinanza della Corte d’Appello che voleva mettere la parola fine alla grande azione di classe messa in campo contro il gestore dell’ATO4 ci aveva lasciati sbalorditi. E non solo per alcune statuizioni di merito ma anche per le macroscopiche irregolarità procedurali. Abbiamo ricevuto sollecitazioni da parte dei nostri partner, degli attori e degli aderenti per lo studio dell’ordinanza e della possibilità di sottoporla alla Suprema Corte di Cassazione per un vaglio sulla sua legittimità. Abbiamo allora voluto dare a tutti coloro che si sono fidati di noi e che hanno confidato nella definitività del provvedimento del Tribunale di Roma, inattaccabile e impeccabile sotto ogni profilo, il massimo giurista esistente in Italia in questo momento: il Prof. Avv. Romano Vaccarella, che non ha bisogno di presentazioni. Il Professore ha accettato senza esitazioni di assistere il Comitato in questo difficile percorso dall’esito affatto scontato e ha inoltre sollecitato un ripensamento della Suprema Corte sulla normativa che disciplina la Class Action, spingendosi addirittura a chiedere una remissione alla Corte Costituzionale per la declaratoria di illegittimità dell’articolo 140bis del codice del consumo per violazione degli articoli 24 e 111 della Costituzione nella parte in cui non prevede la ricorribilità per Cassazione dell’ordinanza di inammissibilità. Riteniamo che non avremmo potuto offrire di più agli utenti di Acqualatina S.p.A. vessati dall’agire poco trasparente, volto esclusivamente al profitto, sprezzante dei bisogni dei propri clienti. Dopo 17 anni di gestione, ancora oggi viene erogata acqua non potabile nonostante, tra le altre, le somme incassate nel 2017 per la “calamità naturale”, né sono stati realizzati i lavori indispensabili e ben noti al gestore sin da quando ha preso in carico la rete. Crediamo nella giustizia e andremo avanti in ogni sede per ottenerla. Questo giudizio travalica, infatti, i perimetri di una mera vicenda giudiziaria ed investe altissimi profili etici e sociali per cui non ci fermeremo sino a quando la popolazione dell’ATO4 non vedrà riconosciuti i suoi diritti. Oggi più che mai, con l’intervento del Prof. Vaccarella che ringraziamo pubblicamente e che condivide con noi la totale illegittimità dei recuperi tariffari insiti nelle bollette di Acqualatina! Quest’oggi (20 febbraio, ndr), peraltro, si è celebrata l’udienza dinanzi al Tribunale di Roma e già calendarizzata nel corso della quale abbiamo richiesto la sospensione della Class Action in attesa della decisione della Corte di Cassazione”.