Doppia inchiesta su Ama, il futuro dell’azienda dei rifiuti è sempre più cupo. Indaga la procura sul pericolo del fallimento e del conseguente dissesto finanziario, ma indaga anche la Corte dei conti sulla gestione del servizio e sul bilancio. Ieri mattina, giovedì 14 febbraio, negli uffici di piazzale Clodio è stata ascoltata Pinuccia Montanari, ex assessore alla Sostenibilità ambientale, che proprio la settimana scorsa si è dimessa contestando la delibera con cui la giunta Raggi ha bocciato il bilancio 2017 della municipalizzata. La Montanari aveva spiegato: c’è il rischio che così portino l’azienda verso il fallimento o il concordato. Proprio sul bilancio non approvato e sul pericolo che non venga assicurata la continuità aziendale stanno indagando il procuratore aggiunto Paolo Ielo e i sostituti Claudia Terracina e Luigia Spezia (la stessa che segue il fascicolo sull’incendio dell’impianto di trattamento di via Salaria dell’11 dicembre). Gli accertamenti – partiti dopo un esposto depositato ai pm – sono stati delegati alla Guardia di finanza. Anche Lorenzo Bagnacani, presidente dell’Ama che si rifiuta di modificare il bilancio come chiesto dalla giunta Raggi (da cui è stato nominato), in più occasioni è andato in procura a portare materiale e denunce. La Finanza, comunque, ha già acquisito documenti che interessano la gestione: il contratto di servizio, atti sull’andamento della raccolta differenziata, verbali su quanto è stato fatto per scongiurare il caos di dicembre e gennaio, quando i rifiuti restarono sui marciapiedi. Questa acquisizione dei documenti negli uffici di Ama, però, porta anche all’inchiesta della Corte dei conti, seguita direttamente dal procuratore capo, Andrea Lupi.
15/02/2019