Nella perquisizione effettuata contestualmente al suo arresto sono stati sequestrati metadone e psicofarmaci.
L’indagata sarebbe responsabile di aver ceduto, in maniera continuativa e aggravata, sostanza stupefacente alla minore, anche nei giorni precedenti alla sua morte. E’ stata indicata in diverse circostanze e da più testimoni, come colei che ha “aiutato” Desirèe a procurarsi ed assumere lo stupefacente all’interno dello stabile abbandonato di via Dei Lucani 22.
La complessa attività investigativa sul tragico evento ha evidenziato che la donna era pienamente consapevole della reale età della giovane vittima e la sua posizione è confermata anche dai vani tentativi di alcuni presenti in via dei Lucani nel redarguirla dal suo comportamento con la minore.
I significativi e gravi indizi di colpevolezza a carico della Fauntley, pertanto, si inseriscono in un contesto che vede come mezzo della morte di Desirèè una severa intossicazione acuta da sostanze stupefacenti e psicofarmaci, come stabilito dalle conclusioni dell’autopsia e degli esami tossicologici.
L’indagata è ora detenuto nel Nuovo Complesso Rebibbia Femminile.