LA DISCUSSIONE IN AULA GIULIO CESARE
Durante la discussione della delibera e’ stato approvato anche un ordine del giorno a firma del Movimento Cinque Stelle per rendere disponibili online presenze, assenze e voti espressi dai consiglieri nelle sedute d’Aula, oltre a prevedere una maggiore trasparenza per quanto riguarda gli atti approvati. Bocciato, invece, un ordine del giorno di Fratelli d’Italia che chiedeva la pubblicazione dei verbali delle riunioni di Giunta comunale. Molto acceso è stato il dibattito sul controverso passaggio che prevedeva possibili limitazioni di accesso in caso di richiesta da organi di stampa, invitando dirigenti e funzionari a valutare, prima di fornire i documenti, il “potenziale uso strumentale” e i “possibili danni di immagine all’amministrazione”. Per il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Angelo Sturni, però, “nessuno intende mettere un bavaglio alla stampa e questa norma a mio avviso non lo fa: un conto e’ un comitato di quartiere che chiede un atto e lo tiene da parte, un altro e’ darlo a un organo di stampa che poi lo diffonde”, la risposta dell’esponente di maggioranza alle critiche delle minoranze.
VIA LA NORMA BAVAGLIO
Critiche, quelle delle minoranze, a cui evidentemente non è stata indifferente l’assessore comunale a Roma Semplice, Flavia Marzano, che alla fine è dovuta intervenire presentando un emendamento di Giunta che ha eliminato tout court i riferimenti agli organi di informazione “per maggiore chiarezza e maggiore comprensione, oltre ad evitare eventuali ambiguità”, sostituendo l’incriminato comma 2 dell’articolo 38 (quello che venivo considerata dalle minoranze la cosidetta “norma bavaglio, ndr) come segue: “I dirigenti chiamati all’attuazione dell’accesso civico, nella sua forma generalizzata, devono sempre motivare adeguatamente gli eventuali provvedimenti di differimento e rigetto, anche parziale”. Il risultato ha sottolineato soddisfatta in assemblea capitolina la stessa assessora Marzano, è “un Regolamento che unifica le normative su tutti i tipi di accesso, generalizzato, semplice e documentale, e prevede l’acquisizione semplificata dei documenti, abilitando anche modalita’ digitali”.
COMMENTI POLITICI
Dopo l’approvazione del regolamento, sono state molteplici le reazioni politiche. Questa la posizione di Fratelli d’Italia con il capogruppo Andrea De Priamo, i consiglieri meloniani Francesco Figliomeni e Lavinia Mennuni, e Rachele Mussolini della lista civica ‘Con Giorgia’: “È stata approvata la Delibera sul regolamento per il diritto di accesso ai documenti, ai dati e informazioni che non è certamente una priorità viste le criticità e la normativa nazionale che già norma l’accesso civico generalizzato. Siamo però lieti che quantomeno grazie alle nostre proposte e la nostra costruttiva ma sempre ferma opposizione, siamo riusciti ad evitare che fosse ridotta la trasparenza per gli organi di stampa e quindi, di fatto, per la collettività tutta”. Andrea De Priamo, Francesco Figliomeni, Lavinia Mennuni e Rachele Mussolini, hanno continuato: “L’Assessore Marzano ha di fatto preso atto della nostra azione e proposta andando a modificare radicalmente il testo e soprattutto gli articoli 38 e 39 della delibera che costituivano vere e proprie intimidazioni e censure cui avrebbero dovuto sottostare gli uffici di Roma Capitale verso amministratori e stampa”. Per nulla soddisfatto, invece, il Partito Democratico capitolino che tramite la consigliera Valerio Baglio ha puntualizzato: “Non avendo la maggioranza del Movimento Cinque Stelle accolto i nostri emendamenti migliorativi del regolamento in discussione, abbiamo deciso di non prendere parte al voto. Il documento approvato in aula consiliare – ha detto ancora l’esponente dem a “Il Caffè di Roma” – infatti non è particolarmente migliorativo rispetto alla disponibilità degli atti, anzi in alcuni casi restringerebbe addirittura le possibilità”.
OBIETTIVI DEL REGOLAMENTO
Il regolamento si pone come obiettivo maggiore trasparenza e accessibilità degli atti pubblici. L’accesso ai documenti amministrativi è riconosciuto a tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale e’ chiesto l’accesso. Il diritto di accesso, ad eccezione di quello in materia ambientale, deve essere motivato con riferimento all’interesse che determina la richiesta. L’interessato dovrà indicare gli estremi del documento oggetto della richiesta ovvero gli elementi che ne consentano l’identificazione. Ci sono poi i capitoli dell’accesso formale ed informale, e quello sui cosiddetti controinteressati. Inoltre, il regolamento disciplina molti altri ambiti. Ma quanto costerà accedere a un atto? Il nuovo regolamento stabilisce che la visione dei documenti e la loro riproduzione con apparecchi fotografici o digitali effettuata in autonomia dal richiedente sarà gratuita. Dovrà, al contrario, pagare le spese di ricerca, di copia e stampa – e in caso del bollo – chi vorrà chiedere delle copie del documento in questione.