Circa ottanta ragazzi di Aprilia rischiano di non essere ammessi al liceo Meucci di Aprilia. Non per un problema di iscrizioni, che risulterebbero essere nella media degli altri anni, ma per insufficienza di aule. La città cresce, così come la popolazione scolastica, ma gli istituti superiori restano sempre gli stessi, così come il numero di aule. Né la Provincia di Latina, ente proprietario dell’istituto di via Carroceto, né tantomeno il Comune di Aprilia si sono posti il problema della saturazione durante gli ultimi anni. Ora il caso è scoppiato e sembra ormai essere troppo tardi per fare qualcosa. Il problema riguarda circa 80 studenti.
Tutte accolte le domande per il liceo classico e per il liceo linguistico, per un totale di cinque classi. Il problema è al liceo scientifico: si potranno formare solo 5 classi e ci sono 150 iscritti suddivisi in studenti residenti e domiciliati in Aprilia (143) più altri 5 non residenti ma con domicilio in Aprilia e 2 non residenti e non domiciliati. Non va meglio al liceo delle scienze umane: si potranno formare solo 2 classi e ci sono 73 iscritti (64 studenti residenti e domiciliati in Aprilia, 9 non residenti e non domiciliati).
I non residenti, dati i numeri, sono sicuramente fuori perché la priorità è data ai residenti. Tra questi è stata fatta una graduatoria a punti, secondo vari criteri, con i pari merito inseriti in graduatoria con sorteggio.
In ogni classe si potranno inserire dai 20 ai 25 alunni come tetto massimo (dipende dalla presenza di disabili e di ripetenti). A conti fatti – ma bisognerà aspettare ancora qualche giorno per saperlo – una ottantina di ragazzi dovranno cercare un posto in un’altra scuola. Non certo ad Aprilia.
“Genitori che si trovano adesso, ad iscrizioni chiuse, a dover mendicare un posto nelle scuole dei comuni limitrofi, ad accontentarsi di ciò che trovano, costretti probabilmente ad iscrivere i propri figli ad indirizzi scolastici diversi da quelli scelti”, tuona una mamma. “E’ mai possibile che una città come Aprilia versi in queste condizioni? Saremo ben felici se si riuscirà ad “arrangiare” una soluzione provvisoria per l’anno scolastico a venire, ma non è comunque di questo che la nostra città ha bisogno. E’ necessario che la politica, a tutti i livelli si adoperi per l’istituzione di un ulteriore polo scolastico, per ampliare l’offerta formativa per i nostri figli”. Arrangiare una soluzione: è quello che ha promesso di fare l’amministrazione comunale. Rimediare qualche aula, tuttavia, potrebbe essere una strada impercorribile: chi garantirebbe adeguato personale non scolastico, i bidelli tanto per intenderci?
Dal canto suo, la dirigenza scolastica ha le mani legate: non può iscrivere più alunni di quelli che possono essere ospitati nelle classi e in base al personale non docente a disposizione. Di certo non è la scuola che può mettersi a costruire nuove aule. Verrebbe da chiedersi per quale motivo ora la politica cade dalle nuvole: sapeva benissimo che prima o poi si sarebbe arrivati a questa situazione. Quel “poi” è arrivato. Di certo la dirigenza non può creare classi pollaio: lo vieta la legge ma soprattutto il buonsenso, perché la sicurezza e la vivibilità di una scuola viene prima di tutto. “Sono dispiaciuta per quanto sta accadendo – spiega il dirigente scolastico Laura De Angelis – garantisco la mia massima disponibilità ma non posso fare altro che applicare quanto previsto dalla circolare ministeriale sulle iscrizioni e proteggere i ragazzi, garantendo loro classi vivibili”.
Tutte accolte le domande per il liceo classico e per il liceo linguistico, per un totale di cinque classi. Il problema è al liceo scientifico: si potranno formare solo 5 classi e ci sono 150 iscritti suddivisi in studenti residenti e domiciliati in Aprilia (143) più altri 5 non residenti ma con domicilio in Aprilia e 2 non residenti e non domiciliati. Non va meglio al liceo delle scienze umane: si potranno formare solo 2 classi e ci sono 73 iscritti (64 studenti residenti e domiciliati in Aprilia, 9 non residenti e non domiciliati).
I non residenti, dati i numeri, sono sicuramente fuori perché la priorità è data ai residenti. Tra questi è stata fatta una graduatoria a punti, secondo vari criteri, con i pari merito inseriti in graduatoria con sorteggio.
In ogni classe si potranno inserire dai 20 ai 25 alunni come tetto massimo (dipende dalla presenza di disabili e di ripetenti). A conti fatti – ma bisognerà aspettare ancora qualche giorno per saperlo – una ottantina di ragazzi dovranno cercare un posto in un’altra scuola. Non certo ad Aprilia.
“Genitori che si trovano adesso, ad iscrizioni chiuse, a dover mendicare un posto nelle scuole dei comuni limitrofi, ad accontentarsi di ciò che trovano, costretti probabilmente ad iscrivere i propri figli ad indirizzi scolastici diversi da quelli scelti”, tuona una mamma. “E’ mai possibile che una città come Aprilia versi in queste condizioni? Saremo ben felici se si riuscirà ad “arrangiare” una soluzione provvisoria per l’anno scolastico a venire, ma non è comunque di questo che la nostra città ha bisogno. E’ necessario che la politica, a tutti i livelli si adoperi per l’istituzione di un ulteriore polo scolastico, per ampliare l’offerta formativa per i nostri figli”. Arrangiare una soluzione: è quello che ha promesso di fare l’amministrazione comunale. Rimediare qualche aula, tuttavia, potrebbe essere una strada impercorribile: chi garantirebbe adeguato personale non scolastico, i bidelli tanto per intenderci?
Dal canto suo, la dirigenza scolastica ha le mani legate: non può iscrivere più alunni di quelli che possono essere ospitati nelle classi e in base al personale non docente a disposizione. Di certo non è la scuola che può mettersi a costruire nuove aule. Verrebbe da chiedersi per quale motivo ora la politica cade dalle nuvole: sapeva benissimo che prima o poi si sarebbe arrivati a questa situazione. Quel “poi” è arrivato. Di certo la dirigenza non può creare classi pollaio: lo vieta la legge ma soprattutto il buonsenso, perché la sicurezza e la vivibilità di una scuola viene prima di tutto. “Sono dispiaciuta per quanto sta accadendo – spiega il dirigente scolastico Laura De Angelis – garantisco la mia massima disponibilità ma non posso fare altro che applicare quanto previsto dalla circolare ministeriale sulle iscrizioni e proteggere i ragazzi, garantendo loro classi vivibili”.
13/02/2019