QUEL”ˆGRAVE RITARDO”ˆ
La campagna straordinaria di monitoraggio del gas radon a Rocca di Papa è durata 12 mesi, per tutto il 2017. Sarà che parliamo di zone vulcaniche, ma sebbene la ‘incandescente’ relazione tecnica dell’Enea sia stata trasmessa all’Ufficio tecnico rocchigiano l’11 gennaio 2018, ci sono voluti più di 3 mesi prima che il Comune di Rocca di Papa si decidesse a sua volta a ritrasmetterla all’Ente Parco. Solo il 19 aprile 2018, lo stesso documento veniva inviato difatti dall’assessore all’Ambiente e vicesindaco, Veronica Cimino, agli allora Presidente e Direttore del Parco dei Castelli, rispettivamente Sandro Caracci e Paolo Lupino, con l’indicazione annotata a penna: “IMPORTANTE! Parliamone”. Infine, dopo altri sette lunghi mesi, il 21 novembre 2018 la nota dell’Enea è stata finalmente inviata dall’Ente Parco all’Ufficio Affari Istituzionali della Regione Lazio e in particolare ai tre dirigenti regionali: Alessandro Bacci, Valentina Campagnola e Alma D’Astolfo. Nella relazione dell’Enea si legge che è necessario “verificare se sussistano o meno le condizioni per attuare azioni di rimedio (…) stante il superamento del livello d’azione di cui sopra, l’esercente ha l’obbligo di comunicare agli organi di vigilanza (Arpa Lazio, Asl e Direzione provinciale del Lavoro) (…) la presente relazione tecnica, entro un mese dalla data di rilascio di quest’ultima”.
RADON 600% SOPRA I LIMITI
Nel corso delle due campagne di rilevazione del radon, nella sede dell’Ente Parco è stata riscontrata una media annuale di gas vulcanico pari a 2915 e 3028 Bq/m3, ovvero Becquerele per metro quadro, l’unità di misura del gas Radon. La Direttiva del Consiglio Europeo n.2013/59, entrata in vigore il 6 febbraio 2018, ha fissato il limite massimo di gas radon (media annuale) ammesso nei luoghi di lavoro a 500 Bq/m3; ed a 300 Bq/m3 per le abitazioni private. In sostanza, il radon presente dentro Villa Barattolo supera del 600% in limite massimo ammesso dalla legge.
TEATRO, VIGILI, OSSERVATORIO E ASL
Le concentrazioni di gas radon hanno superato i limiti massimi ammessi dalla legge anche in altri locali pubblici di Rocca di Papa, così si legge nel report Enea 2018/1531. Alla biblioteca comunale, la media annuale di radon è stata pari a 1638 Bq/m3, oltre il 300% sopra il limite di legge, ma ha toccato nel corso dei 12 mesi di monitoraggio anche punte di 1960 Bq/m3. Va appena meglio al teatro comunale dove la media annuale di radon è stata pari a 845 Bq/m3, ma ha toccato punte anche di 1171 Bq/m3. Ai Vigili Urbani la media annuale è stata pari a 664 Bq/m3; al Cup della Asl la media è stata pari a 551 Bq/m3, con punte di 726 Bq/m3; all’osservatorio 575 Bq/m3, con punte di 628 Bq/m3. “Si fa presente – si legge nella relazione tecnica dell’Enea – che in nove punti di monitoraggio la presenza di gas radon risulta superato il livello di azione”.
COSA”ˆSTANNO”ˆFACENDO”ˆREGIONE”ˆE”ˆCOMUNE?
Il problema più grave riguarda la sede del Parco, visto che vi lavorano quotidianamente 56 lavoratori, oltre ai cittadini che la frequentano quotidianamente. Da qualche settimana, la Regione ha avviato un nuovo monitoraggio (Leggi box) nella sede rocchigiana di Villa Barattolo, che durerà presumibilmente altri 12 mesi. Stavolta però ha preferito non affidarsi all’Enea, ma ad un privato, la società Tecnorad di Verona. Ma l’invasione di radon, come abbiamo visto, riguarda anche altri importanti locali pubblici di Rocca di Papa. La domanda quindi sorge spontanea: Regione e Comune quale azioni stanno mettendo in campo per contenere la presenza di radon nei locali pubblici in cui le concentrazioni hanno ampiamente superato i limiti di legge? (Leggi box di approfondimento).
Cos’è il radon?
Il radon è un gas inodore e incolore. Caratteristiche che lo rendono non percepibile dai nostri sensi. È perciò difficile individuarne la presenza se non grazie ad appositi rilevatori. Sprigiona dal sottosuolo delle zone vulcaniche, come i Castelli Romani. Non di rado, compare nei piani interrati e semi-interrati, cantine, scantinati, taverne e garage. Attraversa pavimentazioni e pareti, a contatto con il suolo e non adeguatamente isolate, passando per fratture e fessure, tubature e canalizzazioni non ben sigillate (che andrebbero quindi sempre ben controllate se si vive in una zona più a rischio). “Il pericolo maggiore del gas radon è correlato all’inalazione – così sostiene il Ministero dell’Ambiente – inspirato in quantitativi in eccesso (rispetto ai limiti di legge, ndr) (…) può infatti provocare seri danni alla salute, in particolare ai polmoni, qualificandosi come seconda causa di rischio per l’insorgenza di un tumore, dopo il fumo (questo significa che i fumatori che vivono a contatto con il radon corrono un rischio in più di malattia)”.
CO2: NO A BOX, CANTINE E PIANI-TERRA
Sull’area vasta dei Castelli Romani, in particolare a cavallo tra i municipi di Ciampino, Marino e Castel Gandolfo, incombono già pesanti limiti di edificabilità dovuti alle emissioni nocive di un altro gas vulcanico particolarmente pericoloso per la salute umana e per l’ambiente, ovvero della CO2, l’anidride carbonica. Nell’area castellana costituisce un rischio tale da aver indotto nel 2011 la Protezione Civile ad emanare un allarme recepito dalla Regione Lazio con la legge n.271 del 19 gennaio 2012. Una normativa assai stringente , quest’ultima, confermata di recente anche dal Tribunale Amministrativo Regionale, o Tar del Lazio, che ha sonoramente bocciato un ricorso presentato anni fa dal Comune di Ciampino guidato all’epoca dall’ex sindaco, poi divenuto consigliere regionale, Simone Lupi. La legge regionale impone limiti stringenti sui palazzi: vietati box, cantine e garage, piani interrati, semi-interrati e piani terra.