“In poco più di un’ora, volata via in un silenzio incredibile, questo gigante ci ha donato (e il verbo dono ha qui un significato pieno) ricordi e momenti importanti della sua vita, dai primi anni, vissuti a Pomezia. Si, perché la sua storia comincia dalla nostra città, in un quartiere popolare, vicino alla nostra scuola”, raccontano gli organizzatori dell’incontro.
“Alessio bambino-ragazzo soffre moltissimo quando il padre se ne va di casa e non lo cerca più: è arrabbiato, aggressivo, ha problemi a scuola e la mamma lo iscrive ad una palestra di pugilato, pensando che lì prenderà un po’ di cazzotti, gli passerà la voglia di darli e lascerà perdere subito. Invece Alessio si appassiona a questo sport, dove trova una figura molto importante, il suo allenatore, e ci si butta con tutte le forze, canalizzando quella rabbia che ha dentro in una grande determinazione che lo spinge verso obiettivi sempre più importanti”. “Così, appena può, lascia Pomezia e parte per il Brasile, per continuare a crescere e imparare nuove discipline, divenendo campione e testimone mondiale nella MMA (Arti marziali miste), uno sport seguito da molti ragazzi, che insegna a controllare la forza e la violenza e a usarla nel rispetto delle regole; viaggia molto, tra Colombia, Brasile, Stati Uniti e la sua storia di personaggio famoso come campione e uomo di spettacolo è ormai nota e sicuramente appassionante. Ma molto interessante e piacevolmente sorprendente è conoscere la parte più personale e umana di Alessio, che forse su Internet non troviamo”.
“Stupisce infatti sentirgli dire che ama i momenti di solitudine, che legge tantissimo (lui legge un libro ogni dieci giorni); invita i ragazzi a leggere e suggerisce anche dei titoli; conosce quattro lingue; conosce la paura, ma sa dominarla; conosce la sofferenza, necessaria per raggiungere gli obiettivi. Ecco, gli obiettivi: Alessio invita i giovani a porsi degli obiettivi e a inseguirli, ad usare le proprie energie per costruire qualcosa di positivo e non per piangersi addosso o, peggio, fare cose sbagliate. E così affronta un tema che gli sta a cuore, quello del bullismo, ricordando episodi di bullismo avvenuti quando era ragazzo e facendo riflettere tutti sul fatto che il bullo è spesso il vero debole; invita a non fare finta di niente, anzi a contrastare uniti gli atteggiamenti prepotenti, a difendere le vittime. È importante aiutare e farsi aiutare, lui lo ha sempre fatto”.