Siamo nel gennaio 1944: in questi luoghi c’è l’occupazione tedesca e dal Sud Italia è in corso l’avanzata degli Alleati. Operation Shingle era il nome in codice dato dagli Alleati all’operazione militare dello sbarco di Anzio.
In occasione delle celebrazioni organizzate dai Comuni di Anzio e di Nettuno, patrocinate del Ministero della Difesa e dalla Regione Lazio, in commemorazione del 75° anniversario dallo Sbarco anfibio di Anzio, è stata organizzata per le scuole la proiezione dell’inedito DocuFilm “Shingle 1944”, alla presenza del regista Pierfrancesco Fiorenza, giovedì 24 gennaio, al Cinema Astoria di Anzio, alle 9,30 ed alle 11,30. E’ stata voluta con il lungimirante intento di far conoscere ai ragazzi questi fatti storici anche da punti di vista diversi, sconosciuti al grande pubblico, a tratti molto emozionanti.
Visto l’alto fine educativo per le nuove generazioni, sono state inviate le delegazioni delle Ambasciate e degli istituti di cultura dei Paesi protagonisti di questi fatti storici, i cui teatri di battaglia sono stati i territori di Anzio e Nettuno: Stati Uniti, Regno Unito e Germania. L’obiettivo è quello di avere sul palco una rappresentanza di questi Paesi per sottolineare con autorevolezza l’importanza della storia e della memoria, attraverso un unico messaggio di pace a più voci. L’eco che ne scaturirebbe sarebbe, così, potente e contagiosa, e andrebbe ben oltre gli studenti in platea.
Con “Shingle 1944” è stata fatta una restituzione dei fatti dello sbarco di Anzio con un linguaggio visivo e divulgativo contemporaneo, con un taglio storico affidato ad Enrico Canini, autore e storico di questo periodo, che ci racconta questi fatti conducendoci in quei luoghi, anche difficili da esplorare, con un linguaggio adatto a tutti. Questo documentario si differenzia da qualsiasi altro approfondimento storico per aver sapientemente miscelato la storia alla ricchezza emotiva delle preziosissime testimonianze di chi quella guerra l’ha fatta o l’ha comunque vissuta sulla propria pelle. Questi racconti attivano leve emotive, ci trasmettono pathos, senso della vita, insegnamenti e la lucidità che ci insegna la storia. E come epilogo, tutti concorderemo che le storie umane sono tutte vincitrici.